Ovada: videosorveglianza, 130mila euro per l’installazione
Variazione di Bilancio in discussione nel Consiglio di questa sera
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OVADA – Sarà approvata questa sera, nel consiglio comunale convocato per la ricognizione di bilancio, la variazione necessaria per il potenziamento della rete di videosorveglianza in città. Dell’argomento si è parlato venerdì scorso nell’apposita commissione. Il vice sindaco, con delega ai conti di Palazzo Delfino, Sabrina Caneva ha illustrato il provvedimento. Nel dettaglio sarebbero 130 mila gli euro a disposizione per controllare la città. Alla svolta si è arrivati dopo una lunga polemica sviluppatasi in questi mesi sul livello di sicurezza della città stessa.
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Procedimento lungo
La videosorveglianza cittadina è limitata al monitoraggio degli ingressi e della vie di fuga principali in città. Ora si prova a potenziare la rete. La prima intenzione in questo senso fu manifestata nel 2017 con un primo stanziamento allo scopo. In questi anni lo scontro sul tema è stato forte. Ad alimentarlo il consigliere di minoranza, Angelo Priolo, ora parte del gruppo misto dopo la sua uscita da “Ovada viva”. “La città è sicura in quanto capace di autoregolarsi e perchè non c’è criminalità – spiega – Ma l’assenza di controlli su regole varate dallo stesso comune è evidente“. Il riferimento è per la zona a traffico limitato varata da dieci giorni, fonte di nuove discussioni. Non a caso lo stesso Priolo ha presentato per la seduta di questa sera un’interrogazione che punta il dito contro la carenza di segnalazioni in ingresso a piazza Garibaldi e l’evidente scarso funzionamento del provvedimento.
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Contrapposizione forte
La videosorveglianza da anni è motivo di scontro. Pochi mesi fa l’argomento è stato affrontato in un altro consiglio comunale: a fronte di tanti contributi, ricevuti da paesi limitrofi per ampliare la rete delle telecamere, la città è rimasta ferma, almeno a quanto osservato dalle minoranze. Secondo la replica per accedere a quei contributi sarebbe stato necessario firmare una dichiarazione affermando che la città non è particolarmente sicura. Starà poi alla progettazione capire come saranno distribuiti gli occhi elettroni sul suolo cittadino e con quali obiettivi.