Odissea sul Frecciarossa: si rompe il treno, 12 ore per fare Milano-Napoli
Il convoglio si blocca dopo Chianciano: tanti vagoni senza aria condizionata. Ne arriva un altro dopo tre ore per il trasbordo
NAPOLI – Odissea. Altro termine non può esserci per un viaggio in treno durato la bellezza di 12 ore e 7 minuti. Anzi: in due treni a causa della rottura del primo.
Domenica 30 luglio, tratta Milano Centrale-Napoli Afragola. Partenza prevista ore 10.10, con arrivo alla stazione dell’alta velocità campana alle 14.56.
Il convoglio, con oltre 500 persone a bordo, parte puntuale. Ben presto però si capisce che qualcosa non va. Infatti, non si raggiunge quasi mai la velocità di punta e a Bologna il ritardo è già importante. E sfiora l’ora e mezza a Firenze Santa Maria Novella per un altro lungo stop a Rifredi. La causa? La presenza di persone non autorizzate lungo la linea. Saranno le forze dell’ordine a liberarla.
Un rumore sordo. Poi…
Il peggio, però, deve ancora arrivare. Poco dopo la stazione di Chiusi-Chianciano Terme – sono circa le 14.40 – un rumore sordo fa da preludio alla fermata del treno in piena campagna. Si spengono le luci (restano quelle d’emergenza) e l’aria condizionata, i bagni non sono fruibili. E il bar non ha più nulla. Né acqua, né latte per un bimbo piccolo.
Spiegazioni da parte del personale? Nessuna, per lungo tempo. Per fortuna, dopo circa mezz’ora in alcuni scomparti (tra cui quello ristorante) l’aria condizionata e le luci si riaccendono. Diventano ‘oasi di salvezza’ per molta gente, che fa su e giù per trovare rinfresco.
Dopo oltre un’ora di attesa, viene comunicato che dovremo lasciare il treno. Saremo raggiunti da un altro Frecciarossa per il trasbordo. Come? Nessuno lo sa, e le ipotesi che si fanno sono le più disparate.
Arriva la Protezione civile
Intanto, circa 90 minuti dopo la fermata, arriva la Protezione civile. Con gli addetti di Rfi e la Polizia di Stato. Inizia, tramite il supporto di alcuni passeggeri, la distribuzione di acqua fresca e anche di box di cortesia. Contenenti un’altra bottiglietta, una salvietta rinfrescante, biscotti.
Si prova probabilmente a riattivare il convoglio, ma non succede nulla. Finalmente – sono quasi le 17 – arriva il ‘muletto’, che parcheggia sul binario parallelo al nostro bloccando così interamente il collegamento A/V Nord-Sud. Ma l’emergenza è reale, anche perché gli scompartimenti senza aria, nonostante l’apertura delle porte, sono quasi invivibili.
Nonostante questo, la gente affronta i disagi (e le mancate comunicazioni) senza trascendere. Resta il dubbio su cosa penseranno i tantissimi stranieri – famiglie intere – dei servizi italici. Ma questo è un altro conto.
Ecco l’altro treno
Il capotreno, via altoparlante, comunica che il trasbordo avverrà solo dalla carrozza 11. E direttamente sull’altro convoglio tramite speciali scalette. Scendere e attraversare i binari sarebbe impossibile. Quindi, tutti in fila – bagagli compresi – per il trasferimento.
Che durerà complessivamente circa un’ora e mezza. Anche grazie all’installazione di una seconda scaletta sul vagone 3.
Ci si sistema tutti negli stessi posti: le luci ci sono, l’aria condizionata pure. Il peggio sembra davvero passato. Resta solo da affrontare circa metà viaggio, con un ritardo ormai ciclopico.
Che aumenta, perché quando si riparte – intorno alle 18.30 – bisogna tornare indietro. Fino alla stazione di Chiusi-Chianciano Terme, per prendere la linea normale. A quel punto, fino a Orvieto – dove si riprenderà l’Alta Velocità – è un peregrinare tra campagne e paesini ad accelerazione ridotta, come un Regionale qualunque.
I saluti. E gli auguri
Si arriva a Roma Termini intorno alle 20.50. Gran parte della gente scende, compreso un ragazzo che deve andare in Basilicata. Lo aspettava la sorella alle 14, per salire su un bus e andare insieme. Lui lo prenderà dopo le 23 per arrivare a destinazione alle 5 del mattino.
Un altro signore è preoccupato per la sua coincidenza. Ha un volo per il Kenya alle 22.40. L’avrà preso? Chissà. Chi resta, vede ormai il traguardo nel giro di una (chi scende alle due stazioni di Napoli) o due ore (Salerno).
Ci siamo, comunque. Ormai gli ultimi quarti d’ora passano in allegria, scambiando due parole con gli stessi addetti di Trenitalia impegnati a pulire il convoglio. Alle 22.17 il capotreno annuncia l’arrivo a Napoli Afragola. I pannelli evidenziano un ritardo di 430’. Come primo giorno di vacanza, non è male.