Val Borbera: refuso nel progetto, da rifare l’appalto del ponte
Il ponte della Gnocca, tra Borghetto e Pertuso, è soggetto a limitazioni di transito fin dal 2020. E ora i tempi si allungano
BORGHETTO BORBERA — Un banale refuso, un “1” battuto per sbaglio davanti a un numero, ha costretto la Provincia di Alessandria ad annullare tutta la procedura di gara per la realizzazione del nuovo ponte della Gnocca, lungo la strada provinciale 140 della val Borbera. L’assegnazione dei lavori era quasi in dirittura d’arrivo. Era stata anche individuata l’azienda incaricata – una ditta palermitana – quando è stato scoperto l’errore.
Per l’esecuzione dei lavori, sul progetto era indicata come necessaria una gru della portata di 1.600 tonnellate. In realtà, la portata richiesta era di sole 600 tonnellate. Questo piccolo refuso, spiegano da Palazzo Ghilini, potrebbe aver completamente falsato la gara d’appalto.
Gara falsata
«L’erronea indicazione può avere distolto dalla partecipazione operatori economici potenzialmente interessati, perché il costo di noleggio della gru da 1.600 tonnellate è considerevolmente superiore rispetto a quella da 600 tonnellate, ed è pure più difficile da reperire, trasportare e installare in un cantiere di lavoro ubicato in zona particolarmente impervia».
Il bando di gara, che era stato emesso a maggio, dovrà ora essere rifatto, con un inevitabile slittamento dei tempi.
Le limitazioni
Fondamentale per il collegamento tra l’alta e la bassa valle, il ponte tra Borghetto Borbera e Pertuso è soggetto a restrizioni fin dal 2020: il passaggio è regolato da un senso unico alternato, sono presenti dossi artificiali per far rallentare i veicoli ed è vietato il transito ai mezzi superiori alle 10 tonnellate.
Questo perché il manufatto non costituisce un’unica struttura, ma in realtà è formato da due ponti affiancati: il primo fu realizzato in muratura all’epoca della costruzione della strada, il secondo venne costruito alla fine degli anni Settanta in calcestruzzo, ed è quello su attualmente passano i veicoli perché l’altro non è considerato abbastanza sicuro. I dossi servono proprio a evitare che le vibrazioni dei veicoli in transito si trasferiscano alla adiacente struttura in mattoni.