Regione Piemonte: richiesta stato d’emergenza per la grandine
Il presidente Cirio: "Danni ingenti, auspichiamo che dal Governo arrivi un riscontro in tempi brevi"
TORINO -La Regione Piemonte ha inviato al governo la richiesta formale per lo stato di emergenza. Causa, le grandinate che si sono abbattute su vaste zone di Alessandrino, Cuneese, Astigiano e Torino il 6 luglio scorso.
Dopo le verifiche e i sopralluoghi effettuati dai tecnici degli assessorati e di Arpa, è stato inviato il dossier. La richiesta dovrà ora essere esaminata dal Consiglio dei ministri.
“Supercella temporalesca”
«I tecnici di Arpa hanno certificato che le grandinate sono state provocate da una supercella temporalesca di straordinaria potenza – spiega il presidente Alberto Cirio – Chicchi di grandi dimensioni, uniti a raffiche di vento e precipitazioni molto forti. Gli effetti al suolo sono stati molto severi. Importanti danni all’agricoltura, ma anche ai beni dei privati e ai centri abitati. Già dal giorno dopo, ci siamo attivati per la richiesta dello stato di emergenza. Ora abbiamo inviato il dossier per la richiesta formale. Auspichiamo che dal Governo arrivi un riscontro in tempi brevi. I danni sono stati davvero ingenti e tante famiglie aspettano ristori».
In attesa di un riscontro, la Regione è pronta a dichiarare lo stato di emergenza regionale. Sul modello di quanto fatto nell’estate del 2019 a fronte di gravi danni provocati da una serie di eventi atmosferici.
«I tecnici dei nostri settori territoriali stanno effettuando sopralluoghi nei Comuni che hanno segnalato danni. Così da consentire ai sindaci di intervenire in somma urgenza e ripristinare le condizioni di sicurezza sulle infrastrutture pubbliche. Per i privati abbiamo attivato le procedure che ci consentiranno di rimborsare i danni una volta che lo stato d’emergenza sarà effettivo», chiarisce l’assessore alla Protezione civile Marco Gabusi.
Lettera ai sindaci
A questo scopo la Regione ha inviato una lettera ai 108 sindaci dei Comuni coinvolti dall’eccezionale evento meteo. Obiettivo, chiedere loro la rapida trasmissione del resoconto dei danni. Così da completare il quadro di quanti ne hanno segnalati ad auto, tetti, impianti e macchinari.
Prosegue nel frattempo l’iter della richiesta dello stato di calamità naturale che riguarda le colture agricole. Già dal giorno della grandinata il presidente Alberto Cirio è in contatto con il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Assicurazioni sul massimo supporto da parte del Governo. In queste settimane i funzionari dell’assessorato hanno effettuato numerosi sopralluoghi per certificare i danni a coltivazioni orticole, viti e noccioleti.
«Al Governo chiediamo contestualmente rimborsi rapidi in deroga, per supportare gli agricoltori in questa difficile contingenza: è necessario che siamo rimborsati non solo i danni alle infrastrutture agricole, ma anche ai raccolti che, in molti casi, data la stagione, erano nel pieno della crescita», sottolineal’assessore all’agricoltura Marco Protopapa.