Ponte sulla Stura, iter infinito per l’intervento
Ad un anno dal sopralluogo della Provincia
Progetto e promessa di contributo ci sono. Ma nulla si sta muovendo
OVADA – Dodici mesi di stallo senza che non sia successo niente. Quei piloni davanti agli occhi di tutti che non contribuiscono a generare maggiore sicurezza. Ma l’intenzione di intervenire la Provincia di Alessandria l’aveva manifestata addirittura nel maggio del 2021. Il tema è lo stato di conservazione dei due ponti in ingresso della città, sull’Orba per chi proviene dalla provinciale per Alessandria e sullo Stura per chi arriva da Novi. Quest’ultimo fa alzare più di un sopracciglio a tanti abitanti. E nonostante le sollecitazioni arrivate da più parti la soluzione per altro individuata non si è ancora manifestata. Quei piloni che affondano sul greto dello Stura evidenziano problemi. E il peso sopportato dalla struttura è importante dato che sull’area di via Novi si concentra gran parte della circolazione dei mezzi pesanti che dal casello dell’A26 si dirige verso le aree produttive dalla Caraffa di Capriata d’Orba e del Novese.
Necessità e risorse
I tecnici della Provincia di Alessandria avevano effettuato i loro sopralluoghi nel mese di luglio dello scorso anno. Nel 2018 le due strutture erano state inserite fra quelle da monitorare negli elenchi consegnati al Ministero delle Infrastrutture all’indomani del tragico crollo del ponte Morandi di Genova. Nessuna criticità rilevante, una necessità di intervenire. «Per quei due ponti è in corso la progettazione», aveva chiarito l’ingegner Massimo Robiola, funzionario della Provincia, responsabile del procedimento. L’incarico per la progettazione era stato affidato allo studio specializzato torinese Alisea: 1 milione e 400 mila euro per intervenire su entrambe le direttive, anche per il ponte sull’Orba. A finanziare l’operazione sarebbe stato lo stesso Ministero delle Infrastrutture. Fonti vicine alla Provincia di Alessandria riferiscono che su questo fronte nessun progresso sarebbe stato fatto, rispetto all’intenzione già manifestata. La cifra necessaria è chiaramente fuori della portata di un ente con le casse stabilmente vuote.
Il problema è simile a quanto già verificato per la Priarona, la strada 204 verso Cremolino bisognosa di un intervento strutturale importante che non si concretizzerà mai senza l’interessamento di enti superiori. Nel frattempo auto e camion transitano ogni giorni nell’area più trafficata della città. Non a caso era stato presentato anche il progetto della “tangenzialina” per deviare parte del traffico. Ma l’idea, da finanziare con il Pnrr, non vedrà mai la luce.