Novi, il centrodestra diserta la "capigruppo": «Regole violate»
NOVI LIGURE — Protesta dei consiglieri di centrodestra ieri a Novi Ligure: i rappresentanti della minoranza non hanno partecipato alla…
NOVI LIGURE — È durata giusto una settimana la tregua tra maggioranza e opposizione, a Novi Ligure. Entrambe le fazioni erano uscite soddisfatte dal consiglio comunale di lunedì scorso in cui si discuteva delle nomine nelle aziende municipalizzate. Centrodestra e M5s erano riusciti a far approvare alcuni emendamenti alla delibera preparata dalla giunta del sindaco Rocchino Muliere. Allo stesso tempo, il centrosinistra aveva evitato la trappola che avrebbe affossato la candidatura di Stefano Gabriele (20xNovi) alla presidenza di una delle società del gruppo Acos.
E il clima di collaborazione tra maggioranza e opposizione aveva prodotto un provvedimento migliorato sotto il profilo della trasparenza, grazie alla previsione di un’audizione delle persone da nominare (proposta dal centrodestra) e di una relazione semestrale da parte dei vertici delle aziende comunali (proposta dal Movimento 5 Stelle).
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La tregua, dicevamo, è durata poco: ieri il centrodestra ha disertato la riunione dei capigruppo, per protesta contro la presidente del consiglio Teresa Mantero che avrebbe redatto l’ordine del giorno del consiglio di domani in difformità rispetto a quanto concordato con l’opposizione.
Lunedì scorso i consiglieri di maggioranza erano incappati in qualche ingenuità o distrazione. In un’occasione avevano votato in difformità rispetto a quanto aveva annunciato Muliere, in un’altra il gruppo del Pd si era espresso in parte a favore e in parte contro uno degli emendamenti. Forse gli esponenti della maggioranza non avevano avuto la possibilità di analizzare nel dettaglio le proposte dell’opposizione, arrivate solo il giorno prima.
Il capogruppo del Pd Luca Patelli si era lasciato scappare un «tribunale dell’inquisizione» quando Maria Rosa Porta (Forza Italia) aveva chiesto l’audizione pubblica delle persone nominate nelle aziende municipalizzate. Patrizia Gugliermero (Pd), un po’ troppo compresa nella professione di avvocato, doveva ancora prendere le misure con il ruolo politico del consigliere comunale. D’altronde si trattava solo della seconda seduta.
Mantero invece aveva indossato quasi alla perfezione le vesti del presidente del consiglio. Aveva condotto l’assemblea con mano ferma, facendo rispettare tempi e procedure ma senza alzare la voce. Unico neo, al termine della relazione programmatica del sindaco Muliere, aveva fatto partire un applauso seguita poi dagli altri membri della maggioranza. Un particolare che in consiglio non è sfuggito a Giacomo Perocchio e che ieri Porta ha ribadito: «Così non si dimostra al di sopra delle parti».
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