Fracasso, l’uomo del colore che amava la musica
E' morto a 66 anni. Sabato mattina i funerali a Fubine. E' stato fonico, deejay e commerciante
FUBINE – Giancarlo Fracasso ha vissuto a colori. Quelli del suo negozio alessandrino, certo; quelli dell’Africa, dov’era solito svolgere attività di volontariato; quelli della musica, perché anche con le note si può colorare, come ben potrebbe spiegare chi ci sa fare con gli spartiti.
Fracasso è morto ieri all’ospedale di Alessandria, dov’era ricoverato da sabato per l’improvviso aggravarsi di una malattia che lo tormentava. Aveva 66 anni; lascia la moglie Patrizia, il figlio Gianluca, la nuora Ada, i nipoti Edoardo e Cecilia. Lascia, poi, una comunità, quella di Fubine, alla quale ha voluto bene. E anche moltissimi amici, dal Monferrato al Benin, si potrebbe dire.
Lo si ricorda per l’attività con l’associazione benefica L’Abbraccio, ma anche per le volte che, in chiesa, ha accompagnato il coro dei bambini, per non parlare delle performance teatrali. E’ stato fonico al pride e in mille altre occasioni. Arrivava con casse, cavi, mixer e pazienza. In casa, aveva allestito uno studio di registrazione, memore dei tempi torinesi quando perfino un giovane Paolo Conte s’era rivolto allo staff di cui lui faceva parte.
Una vita intensa
Chi ha una certa età lo ricorda come deejay (nickname: Gianfracasso) al Top2, ai tempi gettonato locale tra Quattordio e Castello d’Annone. C’è chi lo ha visto suonare la chitarra (da mancino, con le corde invertite), chi lo ha apprezzato, soprattutto, come percussionista in gruppi locali. Ai più sarà noto per il colorificio, aperto ad Alessandria col fratello Roberto, prima in via Savonarola, poi in corso Monferrato, quindi, dopo l’alluvione del 1994, in via Buozzi. Ogni volta ha ingrandito spazi e aumentato specializzazione e clientela.
I funerali si svolgeranno sabato alle 10.30 nella chiesa parrocchiale di Fubine, dove domani, venerdì, alle 21 verrà recitato il rosario. Non fiori – chiede la famiglia – semmai un’offerta all’associazione L’Abbraccio, quella che Giancarlo ha contribuito a far nascere, crescere e farsi conoscere al di là di ogni confine.