Grandine a Spigno: per le nocciole perdite dall’80 al 100%
Coldiretti: "Una stima esatta non è ancora possibile fornirla, è purtroppo evidente la gravità della situazione"
ALESSANDRIA – Un danno dall’80% al 100% per il settore corilicolo, con conseguenze negative anche sui raccolti dei prossimi anni, e dal 40 al 60% per quello vitivinicolo, colpite le uve varietà Dolcetto, Barbera, Moscato e Brachetto. E’ il bilancio che emerge da una prima stima dei danni dopo la terribile grandinata di giovedì scorso che, per quanto riguarda la provincia alessandrina, ha colpito il territorio di Spigno Monferrato.
In pochi minuti su noccioleti e vigneti si sono abbattuti chicchi di grandi dimensioni accompagnati da una violenta bomba d’acqua che hanno sferzato le colture procurando danni irreversibili in un momento particolarmente delicato sia per le nocciole che per i vigneti.
“Perso un anno di lavoro”
In questi giorni, dopo i sopralluoghi dei tecnici di Coldiretti Alessandria, anche Arpa e Regione sono al lavoro per monitorare la situazione: una stima esatta non è ancora possibile fornirla, è purtroppo evidente la gravità della situazione.
“Il risultato – dichiara Mauro Bianco, presidente di Coldiretti Alessandria – è la perdita per le aziende di un intero anno di lavoro, conseguenza dei cambiamenti climatici dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi che fanno registrare ingenti perdite della produzione agricola e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne. La grandine è l’evento più temuto dagli agricoltori in questo momento perché i chicchi si abbattono sui vigneti, sulle verdure e sui frutteti e spogliano le piante compromettendo i raccolti successivi”.
“Un evento climatico avverso che si ripete sempre con maggiore frequenza – aggiunge Roberto Bianco, direttore di Coldiretti Alessandria – ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis. Auspichiamo che in breve tempo, visto che la Regione ha attivato le procedure per la richiesta dello stato di calamità, possa arrivare un riscontro economico. E’ importante documentare dettagliatamente la situazione prima delle operazioni di ripristino, conservando questa documentazione, perché sarà fondamentale per poter accedere agli indennizzi. Sarà inoltre necessario monitorare nel tempo la situazione, perché oltre al danno immediato c’è anche quello che si manterrà in modo evidente per gli anni a venire e dovrà essere tenuto in dovuta considerazione”.
Peggio dello scorso anno…
Nel mese di luglio si sono abbattute sul territorio italiano ben 8 violente grandinate al giorno, in un 2023 che è stato segnato, fino ad ora, prima da una grave siccità che ha compromesso le coltivazioni in campo e poi, negli ultimi 2 mesi, dal moltiplicarsi di eventi meteo estremi, precipitazioni abbondanti e basse temperature.
A livello nazionale, nel 2023, le perdite subite supereranno i 6 miliardi dello scorso anno per effetto dei cambiamenti climatici con l’alternarsi di siccità, alluvioni, danni alle strutture e alle infrastrutture e sbalzi termici.