Come va l'economia del Piemonte? L'analisi di Banca d'Italia
ALESSANDRIA - Ogni anno, alla fine di maggio, il Governatore della Banca d’Italia presenta all’Assemblea dei partecipanti una relazione sull’andamento…
Come va l'economia del Piemonte? L'analisi di Banca d'Italia
ALESSANDRIA - Ogni anno, alla fine di maggio, il Governatore della Banca d’Italia presenta all’Assemblea dei partecipanti una relazione sull’andamento…
La rilevazione che riguarda i prezzi evidenzia un andamento sostanzialmente analogo rispetto al precedente trimestre: il 31% delle imprese prevede un aumento dei prezzi delle materie prime (dal 36), il 16% ipotizza che crescano quelli dell’energia (era il 20) e il 26% della logistica (era il 30).
Facendo parlare i numeri, la previsione dell’occupazione è a +8 (in calo rispetto al +14 nell’ultimo trimestre), il dato che si riferisce alla produzione dice +7 (scende dal precedente +11), gli ordini totali sono a +4 (erano a +15), gli ordini export restano a +5. Positiva, anche se in leggera discesa, la previsione sulla redditività, che passa da +5 a +3, stabile quella del ricorso alla cassa integrazione, formulata dal 4% degli imprenditori intervistati e sono sempre in maggioranza, al 76% (come nel trimestre precedente), quelli che prevedono invariata l’occupazione. La propensione a investire è sempre alta ed è dichiarata dal 75% degli intervistati (era il 79), e il grado di utilizzo degli impianti è elevato e si conferma al 79% della capacità. Il ritardo negli incassi diminuisce ed è segnalato dal 26% degli imprenditori (erano il 30%) e ha lavoro per più di un mese il 67% degli intervistati.
Per quanto riguarda i settori produttivi, previsioni altalenanti per il metalmeccanico, che sono positive per occupazione ed export, e per quelle della chimica, positive per l’occupazione; sono ancora negativi i dati per la gomma-plastica, mentre il settore alimentare, soggetto alla stagionalità, rileva previsioni positive per produzione, ordini totali ed export. Per il settore dei servizi alle imprese le previsioni sono migliori di quelle complessive.
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Il responsabile dell’Ufficio studi, Beppe Monighini, propone l’analisi di alcuni elementi del consuntivo dello scorso anno, con il raffronto con il 2021 che segnala miglioramenti per fatturato e utile, ma con la voce “indebitamento” segnata in rosso.
Insomma “in questa indagine – osserva la presidente Coppo – gli imprenditori esprimono previsioni più caute rispetto a quelle dello scorso trimestre. La Congiunturale riguarda il periodo influenzato anche dalla pausa estiva e gli indici, peraltro non negativi, confermano quanto si rileva a livello regionale e nazionale”. Anche il Centro studi di Confindustria sottolinea come si continuino ad accumulare “segnali di indebolimento” e aggiunge “le criticità del credito più caro e della domanda estera in calo. Per fortuna – fa notare – il prezzo del gas resta basso“. A livello provinciale, parlando della domanda estera, invece, “non ci sono segnalazioni di difficoltà”. Come spesso accade, del resto, e non soltanto grazie al traino dell’oreficeria.