Società comunali, l’opposizione tenta lo sgambetto a Gabriele

A Novi Ligure in discussione un emendamento che impedirebbe a Stefano Gabriele di assumere la presidenza di una delle aziende

NOVI LIGURE — Un emendamento per far inciampare la maggioranza di centrosinistra e sbarrare la strada a Stefano Gabriele, impedendogli di assumere la presidenza di una delle società del gruppo Acos. La proposta, presentata congiuntamente da tutto il centrodestra (Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia), sarà discussa questa sera durante il consiglio comunale in programma a Novi Ligure.

All’ordine del giorno c’è infatti l’approvazione della delibera relativa ai princìpi di nomina dei rappresentanti del Comune nelle aziende municipalizzate. Allo stato attuale, nulla impedirebbe a Gabriele, portavoce della lista civica 20xNovi, di diventare presidente di Acos o, più probabilmente, della società Gestione Acqua. Eletto in consiglio comunale, Gabriele si è dimesso senza partecipare nemmeno alla prima seduta, evitando così di incappare nelle maglie della legge Madia, che prevede severi criteri di inconferibilità.

L’emendamento del centrodestra

I consiglieri del centrodestra però chiedono che ai paletti imposti dalla legge ne vengano aggiunti degli altri. Maria Rosa Porta, Oscar Poletto, Giacomo Perocchio, Pino Dolcino e Marco Bertoli hanno elaborato numerosi emendamenti alla delibera. In sostanza, l’opposizione chiede che tra i criteri di esclusione ci sia «l’essere stato eletto con voto popolare in consiglio comunale». Secondo i firmatari dell’emendamento, diversamente si andrebbe «contro lo spirito della legge Madia», oltre a «disattendere la volontà dei cittadini».

Se la proposta del centrodestra passasse, a essere colpito sarebbe proprio Gabriele, il più votato dei 20xNovi. Dopo le dimissioni, a lui sarebbe dovuta subentrare Rosa Carbone, che ha a sua volta rinunciato, lasciando il posto da consigliere ad Alessandro Reale.

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