Dissesto e alluvione: procedura danni per i privati
Dopo l'ondata di maltempo dell'ottobre 2021
L'attesa di molte aziende ovadesi
OVADA – Dissesto idrogeologico che fare. Risale al 23 dicembre 2021 la “Dichiarazione dello stato di emergenza” disposta in considerazione dei gravi danni causati dall’alluvione del 3 e 4 ottobre dello stesso anno. Interessati al provvedimento dodici comuni dell’Ovadese, fra questi il centro zona, inseriti in un gruppo collocato al confine con la Liguria. A distanza di un anno e mezzo c’è la determina che nomina di fatto la Responsabile del Procedimento in Paola Guineri, funzionaria dell’Ufficio Tecnico. L’atto è necessario per adempiere a ogni procedura richiesta per la determinazione e la liquidazione dei contributi statali per ripianare i danni, comprese le comunicazioni rivolte a aziende e privati sull’ammissibilità delle loro domande.
Progetti e fondi
I termini per la presentazione delle domande, secondo le regole definite dall’ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile pubblicata nel mese di maggio, si sono chiusi nella giornata di ieri, mercoledì 5 giugno. La quota massima stabilita per abitazioni e condomini ammonta a 5 mila euro, salvo le deroghe stabilite dalla stessa ordinanza. Molto pesante per i privati le conseguenze dell’esondazione dell’Orba sul territorio della città. Particolarmente colpite tre simboli dell’industria cittadina come Ormig, Camst e Vezzani, collocate tra regione Carlovini e il Borgo, oltre a una serie di realtà più piccole colpite anche nell’area di Brizzolesi dalla piena dello Stura. Per ripulire i danni fu necessario nei giorni immediatamente successivi l’intervento dei volontari della Protezione Civile in arrivo da tutta la Regione. La gravità della situazione emerse chiaramente nei giorni successivi con i sopralluoghi dei funzionari e dell’assessore regionale con delega alla Protezione Civile, Marco Gabusi. Per la realizzazione del piano di interventi complessivo il Consiglio dei Ministri decise di stanziare 1 milione e 900 mila euro. Con una successiva integrazione, molto più consistente in ragione di quanto riscontrato, da oltre 8 milioni di euro a valere sul fondo istituito per le emergenze nazionali