Caso Ginepro, ieri un'altra assemblea pubblica, ma senza l'avvocato
CASALE - Sono passati oltre tre mesi dallo scoppio del cosiddetto 'Caso Ginepro' a Casale. Il salone Tartara era comunque…
CASALE – Lunedì sera al Salone Tartara di Casale si è svolta una partecipata assemblea pubblica sul ‘Caso Ginepro‘. All’incontro, tuttavia, non ha preso parte l’avvocato dello studio di amministrazione immobiliare, Maria Grazia Strambi Ferrini.
Per questo Roberto Milano, consigliere comunale del Pd cittadino, definisce l’iniziativa dell’amministrazione comunale come negativa: «L’assemblea è completamente fallita in quanto il legale dell’amministratore condominiale non si è presentato. Ciò dimostra che la politica “buonista” del sindaco che, nel sostenere la costituzione e l’adesione a un apposito comitato (presieduto dal notaio Massimo Cagnacci ndr), invita a evitare contrapposizioni e a giungere a conciliazioni, è completamente ingiustificata e costituisce oramai un ostacolo alla tutela dei diritti dei soggetti danneggiati. Chiediamo un immediato cambio di rotta del sindaco e una promessa di costituzione di parte civile del Comune, qualora vi fossero gli estremi, in eventuali futuri procedimenti penali».
Caso Ginepro, ieri un'altra assemblea pubblica, ma senza l'avvocato
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Prosegue il dem: «Inoltre il sindaco deve finalmente rendersi conto del fatto che esiste, nella nostra città, una fascia piuttosto ampia di popolazione che, per l’entità degli insoluti in rapporto alle proprie condizioni economiche, non riesce a far fronte all’obbligo di pagare due volte spese già pagate. A tal fine a poco servono le dilazioni di pagamento delle bollette relative alle utenze, dilazioni che tra l’altro non possono essere decise dall’amministrazione comunale e possono essere concesse solo dalle società interessate secondo criteri stringenti, nel rispetto delle esigenze di bilancio di società che sono pubbliche, ma che devono agire secondo logiche commerciali. Così facendo si scarica sull’intera Comunità Casalese e sui Comuni del territorio soci di Amc, in modo indiscriminato, il danno provocato dalla vicenda. Inoltre occorre tenere sempre presente che le spese per le bollette sono solo una parte delle spese condominiali da pagare due volte. Insomma tra proclami e tempo che passa molti non ce la fanno. Chiediamo quindi al sindaco di dirci cosa l’amministrazione comunale intenda fare, in adempimento dei doveri di solidarietà e di giustizia sociale, per aiutare quella parte di popolazione in difficoltà a seguito della vicenda in oggetto, essendo ormai scaduto il tempo delle false promesse e delle vane attese».