Trasporti, da dicembre torneranno i treni sulla Novi-Tortona
La linea è chiusa dal settembre 2017 per i lavori del Terzo Valico. Avrebbe dovuto riaprire già nel 2021
NOVI LIGURE — Da dicembre torneranno i treni tra Novi Ligure e Tortona. L’annuncio è stato dato durante una riunione tra i comitati dei pendolari lombardi, la Regione Lombardia, Rfi e Trenord. Da dicembre, spiegano, è previsto il ripristino di un binario tra Tortona e Rivalta Scrivia che insieme al binario già ripristinato tra Rivalta Scrivia e Novi Ligure permetterà il riavvio dei servizi su Arquata Scrivia via Novi Ligure.
«Dopo quasi sette anni di scomodi e avventurosi viaggi in autobus verso Tortona, finalmente Novi Ligure tornerà a essere collegata su ferro a Milano», commenta Andrea Pernigotti, presidente dell’Apn, l’associazione dei pendolari novesi.
«Questo perché riteniamo inconcepibile che una città industriale e turistica di 30 mila sita a 90 chilometri da Milano possa stare così tanto tempo isolata dalla principale metropoli padana, quasi a ribadire il mantra ossessivo dei detrattori della ferrovia che ripete che il treno ha ormai 200 anni ed è obsoleto e costoso, mentre la realtà è completamente diversa perché il treno è e sarà il principale vettore della transizione ecologica in chiave di trasporto pubblico», dice ancora Pernigotti.
C’è pure un’altra notizia positiva: «Smetteremo di viaggiare sulle scomode carrozze a doppio piano modello “Casaralta” di mezzo secolo e cominceremo a viaggiare sui modernissimi elettrotreni modello “Caravaggio” a potenza distribuita (motori su ogni carrozza) caratterizzati da grande accelerazione, frenata dolce e progressiva e grande stabilità di marcia, oltre a tutti i comfort tipici dei treni moderni (aria condizionata che funziona, servizi all’altezza della situazione e presa usb a ogni postazione)».
La linea ferroviaria tra Novi Ligure e Tortona è chiusa dal settembre 2017 per i lavori del Terzo Valico. La sospensione della linea sarebbe dovuta durare quattro anni, fino al 2021, ma anche senza il coronavirus di mezzo era chiaro fin dall’inizio che i tempi non sarebbero stati rispettati, come avevano denunciato da subito i pendolari novesi. «Manterremo alta l’attenzione affinché le promesse fatte si trasformino in realtà», dicono oggi.