La Regione: «Nel Bormida i pesci sono contaminati dai Pfas, è meglio non mangiarli…»
Ma c'è contaminazione anche in uova e vegetali. Ne parliamo con Bartolomeo Griglio della Regione Piemonte
ALESSANDRIA – Ci sono campioni di uova e di vegetali contaminati da Pfas. L’inquinamento, dunque, è presente.
A Spinetta, poi, è stato analizzato un cavolo, risultato particolarmente inquinato. E i pesci del Bormida? In quelli catturati è presente anche l’Adv, «quindi è meglio non mangiarli».
I valori sono bassi, ma stiamo parlando di sostanze chimiche che, nella maggioranza dei casi, sono biopersistenti (che rimangono a lungo nell’organismo), e alcune di queste sono sospettate addirittura di essere bioaccumulabili.
Secondo l’ultimo report, i dati più elevati di Pfas emergenti si rilevano in corrispondenza delle aree prossime al polo chimico e in un singolo campione di vegetale particolarmente contaminato da cC6O4 la cui fonte di contaminazione è quasi certamente da attribuire alla ricaduta di queste sostanze presenti nell’aria.
Entriamo nel dettaglio con il dottor Bartolomeo Griglio, responsabile del settore Prevenzione, Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare della Regione Piemonte.