Il Santo di oggi, 7 giugno, è Beata Anna di San Bartolomeo
Oggi, 7 giugno, la Chiesa celebra Beata Anna di San Bartolomeo
Il Santo di oggi, 7 giugno, è Beata Anna di San Bartolomeo ma si festeggia anche Sant’Antonio Maria Gianelli.
La vita della carmelitana
Carmelitana scalza, Beata Anna di San Bartolomeo nasce il 1° ottobre 1549 ad Almendral (Spagna) da umile famiglia. Vive la sua adolescenza lavorando nei campi.
A dieci anni rimane orfana dei genitori e i fratelli, invece di mandarla a scuola, le affidano la custodia del gregge. Saputo dal parroco che Santa Teresa di Gesù aveva riformato, ad Avila, il monastero di San Giuseppe, chiede di esservi ammessa. Non fu accettata. Anna ritorna a casa e attende, per un anno ancora, lavorando nei campi con i fratelli.
Nel 1570 finalmente viene accettata nel convento da Santa Teresa di Gesù. Anna diventa così la prima religiosa conversa della riforma carmelitana con il nome di Suor Anna di San Bartolomeo.
Nel 1577 Santa Teresa nomina Suor Anna priora delle malate. Prosegue la sua vita conventuale ad Avila, a Madrid (1591), a Ocana (1595), nel 1604 passa in Francia con Anna di Gesù e altre quattro carmelitane, per iniziare anche lì la riforma dell’Ordine. In Francia viene eletta poi priora di Pontoise (1605) e di Tours (1608).
Nel 1611 torna a Parigi, ottiene di passare in Fiandra per porsi sotto la direzione dei Carmelitani Scalzi; dopo una sosta di un anno a Mons (Belgio), nel 1612 parte per fondare un monastero ad Anversa, dove poi risiede gli ultimi quattordici anni della sua vita, circondata dalla stima degli arciduchi e del popolo di Anversa. Vi muore il 7 giugno 1726. Beatificata il 6 maggio 1917, da papa Benedetto XV.
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Sant’Antonio Maria Gianelli
Vescovo e Fondatore
Antonio Maria Gianelli nacque a Cereta, frazione di Carro (La Spezia), il 12 aprile 1789. Fin da giovane manifestò segni di vocazione al sacerdozio e grazie all’aiuto di una benefattrice poté entrare in seminario a Genova.
Si distinse per gli studi eccellenti e la sua pietà. Fu ordinato sacerdote nel 1812 e divenne coadiutore dell’abbazia di San Matteo a Genova. Insegnò lettere a Carcare e si specializzò nella predicazione popolare. Nel 1816 fu nominato professore di retorica in seminario a Genova, dove ebbe come allievo il futuro arcivescovo Magnasco e il venerabile Giuseppe Frassinetti.
Nel 1821 divenne parroco di San Giovanni Battista a Chiavari, dove si dedicò con zelo alla pastorale e alla formazione del clero. Fondò una congregazione missionaria di Liguoriani e promosse la “seconda controriforma” per contrastare le idee rivoluzionarie. Nel 1829 fondò le Figlie di Maria Santissima dell’Orto (“Gianelline”) per l’istruzione delle fanciulle e l’assistenza ai malati.
Nel 1838 Gianelli fu nominato vescovo di Bobbio, una diocesi povera e trascurata. Si dedicò con instancabile zelo alla visita pastorale, alla riforma del clero, all’organizzazione del seminario e all’amministrazione dei sacramenti. Chiamò le Gianelline a Bobbio per dirigere l’ospedale e le scuole femminili.
Sfruttato dalle fatiche del suo ministero, Gianelli si recò a Piacenza per un periodo di riposo, ma si ammalò gravemente e morì il 7 giugno 1846. Fu beatificato nel 1925 e canonizzato nel 1951.