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L’obiettivo? Indagare i pazienti dal punto di vista fisico, psicologico e relazionale
Indagare la qualità di vita dal punto di vista fisico, psicologico e relazionale dei pazienti sottoposti a trapianto di microbiota intestinale. È questo l’obiettivo dello studio QoL-Fmt attivato, sotto la guida dell’Unità di Ricerca delle Professioni Sanitarie del Dairi diretto da Antonio Maconi, all’interno della struttura di Endoscopia Digestiva a Elevata Complessità guidata da Carlo Gemme e coordinata da Claudia Gota.
«La salute fisica e mentale sono considerati indicatori del benessere generale individuale – spiega Gota, Principal investigator di QoL-Fmt – Per questo motivo i risultati che si otterranno da questo studio sono indispensabili per migliorare l’assistenza dei pazienti sottoposti a questo trattamento innovativo di trapianto».
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Dal 2022 il trapianto di microbiota intestinale viene eseguito anche dalla struttura di Gastroenterologia diretta dal dottor Gemme: secondo le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità, infatti, l’Ospedale di Alessandria è il settimo centro in Italia e il primo in Piemonte a essere autorizzato a questo tipo di trattamento dal Centro Nazionale Trapianti, grazie al lavoro della Unit Microbiota e del Laboratorio di Sequenziamento diretti da Andrea Rocchetti.
Nonostante i dati in letteratura relativi all’efficacia e alla sicurezza del trapianto, pochi studi hanno indagato la qualità di vita dei pazienti sottoposti a questo trattamento, quindi si è avviato lo studio QoL-Fmt per analizzare proprio questi aspetti.
Ma che cos’è il microbiota intestinale? È una complessa comunità di microrganismi che abita i tratti digestivi degli esseri umani, vivendo in simbiosi con l’ospite. Il microbiota colonizza praticamente ogni superficie del corpo esposta all’ambiente esterno e in parte quella dell’ambiente interno. L’organo più fortemente colonizzato è il tratto gastrointestinale. Il microbiota intestinale possiede una funzione immunitaria cruciale contro la colonizzazione di batteri patogeni inibendone la crescita, oltre a prevenire l’invasione batterica attraverso il mantenimento dell’integrità dell’epitelio intestinale.
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Alterazioni quantitative o qualitative del microbiota intestinale, note con il termine “disbiosi”, possono portare alla compromissione di questa stabilità con lo sviluppo di diverse malattie.
La strategia terapeutica utilizzata più efficacemente per correggere la disbiosi intestinale risulta essere il trapianto del microbiota intestinale, che ha proprio l’obiettivo di eliminare i microrganismi patogeni dall’intestino, ristabilendo una comunità microbica sana.
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