Assistenza domiciliare, pubblicato il nuovo bando della Regione
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Numeri e analisi nel corso di una Commissione in Regione
Lungimirante, la IV Commissione del Consiglio Regionale Piemontese. Lungimirante e preventiva: “Entro il 2025 270mila piemontesi rischiano di rimanere sprovvisti di un medico di base”, spiega preoccupato Domenico Rossi, vicepresidente della Commissione che si occupa di Sanità e politiche sociali e per gli anziani.
“Solo il 50% di quei 270mila cittadini potrà trovare posto tra gli assistiti di un nuovo medico. C’è poi un’altra criticità, che era stata intuita già nel 2021: allora, oltre il 50% dei medici di medicina generale aveva più di 60 anni. Si prospetta un pensionamento massivo. La Regione, però, non sta mettendo in atto alcun piano preventivo…”.
Scatta così la polemica con la Giunta Cirio: “Le cause di questa condizione sono note a tutti – continua Rossi – E’ in atto un ricambio generazionale: i medici entranti, però, non hanno alcun tipo di incentivo per specializzarsi in Medicina generale: mancano borse di studio. Ciò che chiediamo alla Regione è di implementarne il numero. Ma questa soluzione sembra non interessare: la loro risposta di fronte all’emergenza è stata la previsione dell’innalzamento del numero di assistiti per ogni studio da 1.500 a 1.800″.
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Prosegue il botta e risposta, replica il vice della IV Commissione: “Non è una soluzione sostenibile, si tratta solo dei soliti palliativi. Già il 42,3% dei medici di famiglia piemontesi detiene oltre 1.500 assistiti. Vogliamo alzare questo numero all’infinito? Tra le poche risposte che ci hanno dato, anche quella di aumentare le deroghe alla pensione. Ma è impensabile: si abbasserebbe inevitabilmente l’asticella della qualità, e anche la continuità ne risentirebbe. Si tratta del primo riferimento per la salute dei cittadini: non possiamo permetterci di non gestire il problema. Perché non si mettono in campo incentivi per attirare professionisti sul territorio?”.