La magia di Maggio: tra natura rigogliosa e volti festosi a Borgo Rovereto
Maggio è uno dei mesi più belli dell’anno, probabilmente il più bello. Maggio ha quel fascino e quella bellezza, che consola e da speranza all’essere umano e che ti fa dire senza ombra di dubbio che la “vita è bella”.
Non lontano dalle Alpi, Maggio è decisamente un mese stupendo. Sono andato a pochi chilometri dalla città. Ho preso posto in un tavolino, in fondo a sinistra nella terrazza esterna del solito bar in cui amo andare quando il tempo lo permette. Avevo davanti a me il solito cornetto cereali e miele, accompagnato da un caffè espresso con cui solitamente faccio colazione da alcuni mesi. Con tutte queste premesse, è ovvio che maggio assume immediatamente, una sua magnificenza che è difficile da provare, ma chiunque l’abbia provata almeno una volta, capisce bene di cosa stia parlando.
Chiamarla “estasi” non è esagerata come definizione. La neve si sta sciogliendo nelle montagne meno alte, che appaiono davanti a me molto più vicine di quanto in realtà sono, mentre i fiori cominciano ad essere vivi e numerosi nei vasi sulla terrazza del bar, colorando la piccola balconata in legno dove ero seduto. Il silenzio che potevo gustarmi fino a poche settimane seduto nello stesso luogo, era scomparso perché la natura si è risvegliata.
Gli uccelli cantano felici negli alberi in fiore. Tutti gli animali si sono risvegliati, e come animali intendo anche noi esseri umani. C’è più gente in giro. Venivo spesso da queste parti, nel Monferrato, per vivere queste emozioni che reputavo uniche e irripetibili in passato. Sono cresciuto non lontano da questi luoghi, ma poi sono dovuto andare via per alcuni decenni, ma ora che sono tornato mi sto rivivendo tutto.
Nella mia adolescenza venivo spesso con i miei genitori, ed ora che sono un uomo che ha visto e girato tanto, ci vengo spesso a passarci momenti di riflessione, da solo, oppure con il cane che da alcuni anni è diventato fedele compagno di lunghe passeggiate, erano cose che avevo sempre sognato di poter fare quando mi trovavo nel centro caotico di Londra, luogo che ho amato alla follia, che amo ancora, ma che ora sento lontano.
Quante volte ero scappato a Richmond Park? Oppure perdendomi nel grande parco a seguire le tracce dei cervi, e piazzarmi sulla piccola collinetta del King Henry’s Mound, la quale offre una vista ininterrotta fino alla Cattedrale di St Paul, nel centro di Londra. È una vista protetta dalla legge, quindi nessun edificio può essere costruito per oscurare questa visuale e tutti gli alberi devono essere tagliati nel bel mezzo. Dieci miglia di vista ininterrotta. Una storia che mi ha sempre affascinato. Un esempio che dovrebbe essere adottato in ogni città del Mondo.
Ora invece sono qui, in questo piccolo villaggio, non lontano da tartufi e nocciole, castagne e funghi porcini e dove il loro profumo si unisce all’odore del mosto delle tante cantine di Barolo, Barbera, Barbaresco, Nebbiolo, che da queste parti la fanno da padrona e che i vigneti si adattano alla curva delle dolci colline circostanti. Che contrasto con quello che ho vissuto per decenni. Ho annotato tutto sull’agenda grigia che porto sempre con me, perché’ in questo bar fuori mano ci sono venuto proprio per questo: per scrivere appunti, un articolo per il giornale e per far si che quello che passa per la mia mente non si perda.
Sono passato dall’avere di fianco gente che passava la mattina seduta per ore a sorseggiare cappuccini con latte di soia o di mandorla e che mangiavano solo piatti che contenessero l’avocado in compagnia di salmone o un formaggio cremoso e magro, a bar dove la focaccia con la cipolla è il cibo preferito dagli avventori. Come passare dal giorno alla notte in venti minuti e, credetemi, la cosa mi scuote come il suono regolare di un metronomo, con la sola differenza che so da che parte stare nel ‘tic toc’ del suo suono.
Intanto che ci penso, sapendo anche che sicuramente non troverò una soluzione soddisfacente, sono tornato a casa e mi sono seduto sul balcone, quello che dà sulla piazza più antica (così mi è stato detto) della città e finalmente si è popolata nelle ultime settimane. Fino al punto che alcune sere fa sono passate migliaia di persone che correvano e ieri mattina un vociare assordante di bambini e biciclette mi ha fatto compagnia mentre sorseggiavo il caffè fatto con la moka e il cane mi guardava per vedere se riuscissi a spiegarli con stesse succedendo. È anche questa conseguenza di maggio e mi sono allenato a questa improvvisa confusione che ha regnato sulla piazza, perché il prossimo fine settimana c’è la festa del quartiere e per me sarà la prima volta e così, giusto per dirvi, voglio coglierne il feeling, voglio catturare le emozioni e le facce della gente che ci saranno, perché mi hanno assicurato che sarà un pullulale enorme di gente per la festa del quartiere Rovereto.
Per cui se vedete uno in giro, brizzolato, con una macchina fotografica alla ricerca di facce da immortalare, fatte si che possa fotografarvi, che poi le migliori foto le troverete, quindi anche la vostra faccia, proprio in questo spazio la prossima settimana.
Quindi ci vediamo Sabato 20 e domenica 21 maggio, per la Festa di Borgo Rovereto, nel cuore del centro storico, dalla parti di Piazza Santa Maria di Castello, in un fine settimana in cui la cui la cultura, la storia locale e l’enogastronomia, saranno al centro della Festa e io voglio riprendere le atmosfere e i momenti unici che si creeranno, ma ho bisogno della vostra collaborazione, non girate la faccia se il mio obbiettivo vi vuole fotografare, perché se la mia lente punta verso di voi, vuol dire che la vostra faccia, la vostra espressione, ha qualcosa d’interessante da dire.
Sabato 20 e domenica 21 maggio vi aspetto nel cuore del centro storico della nostra città, io scenderò dal balcone sulla piazza per essere in mezzo a tutti voi in un fine settimana che sarà cosi movimentato che poi dovrò spendere un’intera settimana per mettere in ordine le foto che scatterò e per spiegare al cane come mai c’era cosi tanta gente nella piazza che ha visto sempre mezzo vuota da quando abitiamo in questo appartamento.