E' pari: l'Alessandria resta in C
Sotto alla fine del primo tempo, pareggia Speranza al 39' della ripresa. In tribuna Pedretti e Benedetto
Messaggi chiaro dei tifosi ai nuovi proprietari: "Banditi non ne vogliamo più"
ALESSANDRIA – Chi era in tribuna d’onore, già con la sciarpa al collo, Alain Pedretti ed Enea Benedetto, quello striscione lo ha visto bene. E ha avuto tutto il tempo di leggere. Anche di vedere quanto questa piazza sa dare, sempre, senza distinzioni di categoria. Messaggio chiaro: “Banditi non ne vogliamo più vedere. Chi compra i Grigi lo deve sapere“.
Chi compra, o ha già comprato (la firma sull’atto sarebbe stata fatta giovedì, 48 ore prima della gara) sa che questa piazza non va tradita. Va rispettata, nell’annunciare gli obiettivi e nel garantire solidità. Sempre.
Come l’hanno rispettata i giocatori: con limiti, con difficoltà, con blackout, con fatica, ma sempre sapendo il valore della maglia che hanno avuto l’onore di indossare.
E' pari: l'Alessandria resta in C
Sotto alla fine del primo tempo, pareggia Speranza al 39' della ripresa. In tribuna Pedretti e Benedetto
LIVERANI – Attento: gol imparabile, un po’ di fortuna nell’azione a inizio ripresa, con palla sul palo. Per il resto la sensazione di esserci. E di essere contento di aver prolungato il contratto quando, a gennaio, qualche sirena era arrivata: 6
BALDI – Intenso: ha il cliente più difficile, Russo, e riesce a limitarlo bene, anche ribaltando le posizioni e obbligando l’avversario, in più di un caso, a inseguirlo. Unica pecca, non piccola: non essere rientrato al suo posto al 44′ del primo tempo, quando si è spinto in avanti e sul ribaltamento è nato il vantaggio del San Donato: 6
CHECCHI – Deciso: con una avversaria che si butta in avanti, manovrando, ma anche con lanci lunghi, il giocatore che spazza via, energicamente, serve. Anche per la fisicità sulle palle alte: 6
Alessandria e la sua gente: che festa
ALESSANDRIA - I dieci minuti più lunghi. Dal 39' della ripresa, quando Speranza infila il portiere e pareggia e allontana…
SABBIONE – Energico: di palloni a Marzierli ne concede pochi, quasi nessuno. E Ubaldi finisce in anticipo la gara, gomitata perché non regge la sua marcatura. Non impeccabile quando Brenna si trova la palla del possibile 2-0 (ma è tutto il reparto a muoversi male su una palla inattiva), ma prima e dopo si fa sentire, anche con esperienza: 6.5
SINI – Duellante: dalla sua parte c’è Gerardini, che ha tanta vivacità e va fermato, come spesso gli riesce, per non concedere accelerazioni. Anche nel momento in cui l’Alessandria fa più fatica, nella prima metà della ripresa, cerca sempre di tenere la lucidità e non lasciar spazio alla frenesia: 6
ROTA – Diligente: come tutti quelli che sono duttili, per ogni ruolo che serve alla squadra si applica con tutto quello che ha, in energia, e per buona parte del primo tempo aiuta a limitare le discese a destra (la fascia sinistra dell’attacco dei toscani). La botta in testa lo lascia un po’ frastornato e deve cedere spazio: 6
GUIDETTI – Altalenante: ha, almeno dovrebbe avere, più propensione a costruire, che è quello che serve all’Alessandria per andare a riprendere, in fretta, il risultato, ma le premesse sono, in più di un caso, inferiori alla realizzazione in campo. La sensazione di avere buone idee, anche i mezzi per concretizzare, ma di faticare oltre il limite: 5.5
"Dico grazie ai miei giocatori. Tutti dovrebbero farlo"
Seconda salvezza consecutiva per Lauro. "Per quanto hanno fatto i ragazzi, meritavano di stare in C"
NICHETTI – Instancabile: lo si trova ovunque, a chiudere per rallentare l’aggressività avversaria, a recuperare palloni e rilanciare la manovra, a cercare ancora il tiro giusto. Qualche sbavatura c’è, ma è garanzia di sostanza: 6.5
MIONIC – Frenato: prima ancora che dagli avversari, da un po’ di timore nelle giocate, che finisce per renderle prevedibili e agevolare il compito a chi lo deve contrastare. Va a sprazzi, non trova continuità, ha volontà, ma è un po’ involuto: 5.5
SPERANZA – (dal 16’st) Determinante: entra bene, dopo un paio di prove un po’ opache. Entra, soprattutto, con energia, per nulla condizionato dal peso del risultato e dalle paure, al contrario anche spregiudicato quanto serve per concedere pochi palloni e per andare a prendere il taglio di Lamesta, controllarlo e mandare la palla dove serve. Dove c’è la salvezza: 7
SYLLA – Involuto: abbozza movimenti, prova a farsi spazio tra le maglie della difesa del San Donato, ma non gli riesce quasi mai di accattare la profondità e, quando lo fa, è macchinoso e impreciso e non dà alcun contributo alla pericolosità offensiva dei Grigi, a parte un paio di colpi di testa scoordinati: 5
MARTIGNAGO – (dal 16’st): Utile, perché alza il baricentro della squadra e, anche, dà compattezza nella parte avanzata. Lo aiuta il suo palleggio e, quando serve, va anche a liberare l’area in difesa: 6
GALEANDRO – Intermittente: sufficienza piena per la volontà, per la capacità di provare a prendere palla in ogni zona del campo. Ma per lucidità e precisione non arriva alla sufficienza e la sua pericolosità è limitata anche dalla posizione in campo: 5.5
LAMESTA – Suggeritore: visto che a finalizzare questa volta non gli riesce, nonostante due tentativi nel primo tempo e uno anche nella ripresa, allora decide che possono segnare anche gli altri e la palla riconquistata, l’accelerazione e l’imbucata per Speranza, per l’1-1, sono l’azione più bella in assoluto: 7
NUNZELLA – (dal 42’st) Ritrovato: una manciata di minuti, per dare equilibrio alla squadra nell’interminabile finale: ng