Borghetto, uccise il marito: atti alla Corte Costituzionale, giudizio sospeso
Agostina Barbieri fu condannata in primo grado a 4 anni e 10 mesi. Era in corso l’Appello
TORINO – Omicidio di Borghetto Borbera: il giudizio è sospeso, e gli atti sono stati inviati alla Corte Costituzionale. Durante l’udienza in Appello di questa mattina, è stata sollevata una questione di legittimità costituzionale della norma che impedisce di concedere la prevalenza di una serie di attenuanti a chi, vittima di violenze subite in famiglia, reagisce con un’azione violenta ed estrema.
Per conoscere il suo destino, Agostina Barbieri, che nel giugno di due anni fa uccise il marito, Luciano Giacobone, dovrà ancora attendere.
Questa mattina, è stata proposta una qualificazione giuridica dei fatti diversa dal procuratore generale e dal difensore, avvocato Lorenzo Repetti, che comportava un aumento di pena rispetto a quella di primo grado (6 anni, 2 mesi e 20 giorni rispetto ai 4 anni e 10 mesi inflitta alla donna in primo grado). La Corte, che in astratto l’ha ritenuta congrua, di fatto non ha potuto accoglierla per il tenore letterale della norma introdotta dal Codice Rosso che vieta un giudizio di bilanciamento tra alcune attenuanti concedibili nel caso di specie, ovvero una donna maltrattata, e l’aggravante del rapporto di coniugio.
Gli atti, dunque, vanno alla Corte Costituzionale che dovrà esprimersi perchè lo spirito della riforma è quello di tutelare la donna maltratta che reagisce e si difende, invece, in questo caso, non può essere applicata perché è come se quel giorno la maltrattante fosse stata l’imputata.
Agostina Barbieri agì per particolari motivi di valore sociale e morale, ovvero garantire la salvezza, l’incolumità sua e del figlio.