Maranzana: un nuovo viaggio nella magia del Monferrato e dei suoi babaci
Ho fatto un viaggio a Maranzana di proposito dopo più di un mese. Avevo saputo che la scorsa settimana erano stati sistemati i nuovi babaci, e con il bel tempo e la stagione turistica iniziata da pochi giorni, ho pensato fosse il momento giusto per visitare il bel borgo nel Monferrato.
Maranzana è facilmente raggiungibile da Alessandria, bastano solo trenta minuti di macchina, ma di domenica mattina il viaggio richiede solo venti minuti. Durante lo scorso fine settimana, caldo e quasi estivo, molte persone ne hanno approfittato per organizzare uscite fino a tardi, grigliate nel giardino di casa, e spesso accompagnate da bevande di qualità e quantità abbondanti.
La sera precedente, ho capito che c’era stata una festa anche qui a Maranzana. Ho visto un babacio disteso sul sedile posteriore di una macchina, con l’aria di chi ha passato una serata piacevole. A riprova che il sogno che ho fatto alcune settimane fa era reale: nel sogno li ho visti che la sera tornano a casa e la mattina presto riprendono posizione dove devono stare, probabilmente questo si è fermato al bar del paese troppo a lungo ieri sera…
Sono arrivato a Maranzana presto, ed era ancora troppo presto per molti, visto che in giro non c’era nessuno. Così ho potuto camminare indisturbato per le vie del centro e fare foto in tranquillità, mi è solo sfrecciato davanti un gruppo di motociclisti, saranno state sei o sette grosse moto, che si godeva la vista panoramica delle colline visibile da molti angoli del borgo, faceva foto e poi sono ripartiti a velocità sostenuta verso le curve dolci e invitanti delle strade circostanti.
Durante la mia passeggiata, ho notato i nuovi babaci che erano stati sistemati, e anche quelli che avevo visto la volta precedente. Sembra che tutti siano più sorridenti questa volta.
“Un tempo, non tanto lontano”, mi hanno poi raccontato, “a Maranzana c’erano quasi 1500 abitanti e un gran numero di bellissime donne. Molte di loro andavano in quello che era il Teatro, ma che era soprattutto una sala da ballo. Gli uomini locali non apprezzavano la presenza di estranei che corteggiavano le loro donne, e si vendicavano mettendo chiodi sulla strada, danneggiando le auto di chi veniva da Alessandria e Asti, sperando di conquistare la donna più bella del paese, giocando sul fascino dell’uomo di città vissuto e fortunato.”
Osservando il borgo questa mattina, mi sono chiesto chi fosse il più fortunato: l’abitante della città o colui che ha deciso di rimanere in questo paradiso? Non è un’esagerazione, c’è qualcosa di veramente magico in questo luogo.
Ho fatto le foto dei nuovi babaci, ho fatto una chiacchierata piacevole con la Sig. Cesarina, colei che ha “pensato” questa idea alcuni anni fa, ho visto il lavoro complicato per sistemare dei nuovi personaggi all’ingresso della Cantina di Maranzana e poi ho ripreso la via del ritorno, promettendo a loro, ma anche a me stesso, che in questo posto ci devo tornare più spesso, perché ha come il potere di cancellare dalla mia mente tutto lo stress accumulato nelle ultime settimane.
Camminare per le vie del borgo e vedere i babaci che hanno un viso che sorride, ignari di tutto e di tutti, ti regala momenti di leggerezza, e ti liberi di preoccupazioni e pensieri negativi. Sembra che salendo qui il tempo sia relativo e i problemi diventano solo dei fastidi risolvibili una volta tornati a valle.
Sono certo che se la volta scorsa ho sognato i babaci muoversi, questa volta sono altresì sicuro che sognerò qualcosa legato alla magia, perché sono sicuro che lassù, sopra quei tornanti per arrivarci, il tempo sembra diverso e differente, senza dubbio migliore di quello che normalmente mi passa davanti. Non ho alcun dubbio che il merito sia proprio del sorriso disegnato sulle facce dei babaci. A presto.
