"Evasioni di Gusto", 300 persone a cena nel luppoleto del carcere. E il ministro Cartabia ringrazia
Il lavoro come riscatto: il percorso della cooperativa Idee in Fuga piace anche all'esponente del Governo. Una serata emozionante
Seconda edizione dell'appuntamento all'interno del penitenziario di San Michele. E la sera prima...
Raddoppia lo speciale appuntamento della cena lungo i filari del ‘Luppoleto Galeotto’ di Fuga di Sapori, dentro le mura del carcere di San Michele ad Alessandria: Idee in Fuga e l’Istituto di pena “Cantiello e Gaeta” insieme per una serata benefica e sostenibile per far conoscere “il buono che viene da dentro”, in collaborazione con Lions Club Alessandria Cittadella.
Appuntamento sabato 24 giugno alle 20 per la cena sotto il cielo nel luppoleto che vedrà 4 partecipanti a Masterchef – Lia, Mime, Bruno e Pietro – ai fornelli, ma il giorno prima Nessuno escluso ne allestirà un’altra per gli oltre 300 detenuti.
È la cooperativa a organizzare la serata – con il Patrocinio del Comune di Alessandria, della Provincia di Alessandria e di Regione Piemonte – per condividere i suoi obiettivi primari: gettare semi che possano crescere e dare buoni frutti (il luppoleto, i terreni da coltivare, le arnie e le creazioni da forno dolci e salate) per alimentare con prodotti di altissima qualità settori in forte espansione, ma soprattutto creare lavoro per i detenuti di San Michele, dentro e fuori le mura.
Carmine Falanga (presidente di Idee in Fuga), che dal 2020 insieme ai due soci Andrea Ferrari e Dolores Forgione si occupa di promuovere le attività di formazione e lavoro dei detenuti e della gestione delle attività, dalla prima Bottega Solidale aperta al pubblico sulle mura di un carcere all’impianto del primo Luppoleto “galeotto”, dalla realizzazione di tutta la linea alimentare firmata Fuga di Sapori al nuovissimo laboratorio dolciario interno all’Istituto, spiega: «La nostra seconda cena sotto le stelle quest’anno si chiamerà Be(e) Free, a sottolineare il nostro attaccamento all’idea di libertà, quella visione precisa che motiva profondamente tutti i detenuti, e il concetto di sostenibilità: il nostro miele non potrebbe essere così buono se le api dovessero diminuire, e al microcosmo di questi preziosi insetti sociali sono legati cambiamenti ambientali ben più macroscopici. Per questo, Be(e) Free presenterà i tavoli con accessori green, la cena sarà plastic free e grazie a un’iniziativa con Coldiretti i centri tavola, realizzati con frutta e verdura, saranno donati a fine cena agli ospiti. Il nostro ‘buono che viene da dentro’ vuole diventare ancora più inclusivo, desideriamo essere d’esempio per altre realtà che potrebbero aprirsi al mondo del carcere e ampliare le possibilità d’azione: la nostra sfida è creare sul territorio una rete virtuosa di microfiliere, in cui lo scambio e la collaborazione arricchiscano il sistema penitenziario e la collettività».
Elena Lombardi Vallauri (direttore degli Istituti penitenziari ‘Cantiello e Gaeta’ di Alessandria) sottolinea come «la seconda edizione della cena sotto le stelle è importante per il carcere perché conferma che le cose fatte bene crescono. Sotto la verde ombra del luppoleto si desidera offrire una suggestiva e piacevole opportunità di mostrare vicinanza ai lavoratori degli Istituti penitenziari che si adoperano per costruire, con e per le persone detenute, veri percorsi di reinserimento attraverso l’apprendimento di saperi e di professionalità e, soprattutto, attraverso lo strumento più utile e necessario per ciascun uomo di partecipare alla vita sociale: il lavoro. Be(e) Free è un augurio bellissimo perché non c’è animale sulla terra che lavori indefessamente come le api e che, come le api, contribuisca a realizzare la propria miracolosa comunità che tanto fa bene a tutti gli altri esseri viventi. Le preziose lavoratrici volanti sono un esempio per tutti. L‘occasione di confrontarsi con la comunità, di proporre qualcosa di bello e di buono si costruisce grazie al quotidiano e caparbio impegno di coloro che, come la Cooperativa Idee in fuga e tutti gli altri sostenitori del progetto, credono nell’uomo e nella sua permanente possibilità di rilanciare la propria esistenza verso la vera libertà che è fatta di scelte e di responsabilità. Il carcere, nella sua composita varietà di persone, è grato a tutti coloro che, secondo i valori e i principi della Costituzione, si impegnano per rendere opera concreta la collaborazione ed il reciproco sostegno di singoli, gruppi e istituzioni. Un carcere isolato ai margini della comunità non può realizzare il proprio compito».
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Il lavoro come riscatto: il percorso della cooperativa Idee in Fuga piace anche all'esponente del Governo. Una serata emozionante
A rendere la serata ancora più fuori dal comune sarà la partecipazione di 4 cuochi concorrenti di MasterChef Italia, che con grande entusiasmo hanno deciso di mettere a disposizione il loro talento per questa iniziativa. Saranno quindi Lia, Mime, Bruno e Pietro gli chef che cucineranno per tutti gli ospiti. E il 23 giugno saranno sempre loro i protagonisti culinari di Nessuno escluso, la cena organizzata all’interno del carcere, dedicata agli oltre 300 detenuti.
I 4 cuochi commentano così la loro partecipazione alle due cene di Fuga di Sapori: «È per noi un grande onore far parte di un progetto tanto nobile quanto ben strutturato come quello in cui si inserisce il lavoro della Cooperativa Idee in Fuga. Siamo entrati per la prima volta in contatto con loro quando abbiamo ricevuto a sorpresa un pacco contenente alcuni dei prodotti che vengono creati dai detenuti e commercializzati nel primo negozio tra le mura carcerarie d’Italia. Da quel momento ci siamo innamorati sia del progetto sia dei prodotti! Non solo per i simpaticissimi nomi dati alle bontà come la Brigantella, la crema di pistacchio, o alla Sbirra, la birra fatta con il luppolo che farà da teatro alla nostra cena, ma soprattutto per l’idea di inclusione e di libertà di cui si fa messaggera questa iniziativa. Sapere che la nostra passione può fare del bene e può essere presa come esempio positivo non può che essere per noi motivo di grande gioia e orgoglio».
Il menù della cena, ideato e cucinato dalla brigata di MasterChef nelle cucine del carcere insieme ad alcuni detenuti, vestiti per l’occasione da Siggi Group, presenterà 5 portate. Saranno utilizzati i prodotti di Fuga di Sapori con altre bontà del territorio; non mancheranno i plin dello storico pastificio Emiliana Pesce, i vini della Cantina di Maranzana, i prodotti de La Centrale del Latte di Alessandria e Asti e un’immancabile selezione delle birre e dei digestivi firmati Fuga di Sapori.
I detenuti contribuiranno alla migliore riuscita della serata, a cominciare dalla cura degli allestimenti, fino agli aiuti in cucina e al servizio ai tavoli insieme agli studenti di Enaip Alessandria. Ad allietare la serata la musica coinvolgente suonata dal Dj chef Bruno, presente la sera del cena in doppia veste di cuoco e di deejay.
"Evasioni di Gusto", serata emozionante
Le foto dell'emozionante serata trascorsa da quasi 300 persone a cena tra i filari del 'luppoleto galeotto' creato dalla cooperativa…
L’evento è l’occasione per far conoscere opportunità e nuovi progetti nati in questi anni negli Istituti di Pena, ma soprattutto per ribadire che solo il lavoro può creare le basi per un migliore reinserimento di chi esce dal carcere: «Il progetto Fuga di Sapori nasce con l’intento di creare lavoro dentro e fuori le mura, unico strumento per ridurre la recidiva e dare dignità a chi ha scontato una pena e vuole rifarsi una vita», conclude Falanga.
Il Lions Club Alessandria Cittadella è nuovamente partner della serata, e Luisa Poggio commenta: «Il nostro club, di cui sono orgogliosamente presidente, è onorato di sostenere per il secondo anno questo evento unico e importante rafforzandolo con la partecipazione anche personale di alcuni soci che con le loro aziende vogliono contribuire a questa importante promozione al riscatto sociale. Sono queste iniziative che permettono di comprendere quanto sia fondamentale la dignità del lavoro, soprattutto per coloro che desiderano riscattarsi sviluppando la cultura sana del lavoro. Il nostro motto è we serve, “dove c’è bisogno c’è un Lions”, e noi vogliamo essere promotori di questo aiuto e di questa crescita di riscatto, per una vita nuova e migliore fuori dalle mura del carcere, per un’esistenza dove lavoro, creatività e impegno nei confronti della natura possano restituire un riconquistato senso di libertà.»
La partecipazione all’evento prevede la registrazione obbligatoria, compilando questo form entro e non oltre il 9 giugno e una donazione minima di 40 euro da versare all’ingresso.