Alessandria, primo mattone per la salvezza
Botta e risposta su rigore, poi l'eurogol di Nichetti (1-2). Due espulsioni
Il rosso a Cori dà la scossa alla squadra. Liverani decisivo in avvio
MONTEVARCHI – L’Alessandria ha le gambe, le accelerazioni, le giocate di Lamesta, ha la capacità di giocare le tante gare racchiuse dentro i 100 minuti al ‘Brilli Peri’, di scrollarsi la tanta (troppa paura iniziale) e di mettere una base solida sulla salvezza.
Insieme alla sua gente, perché anche sugli spalti si gioca la partita dell’entusiasmo, della voglia di far vedere a tutti cosa può dare la gente alla sua squadra, che vale come un gol, anche di più, e se sabato prossimo, alle 19.30, sarà ancora C il merito è di chi non ha mai mollato, anche nei momenti più diffcili di una annata in salita.
Alessandria, primo mattone per la salvezza
Botta e risposta su rigore, poi l'eurogol di Nichetti (1-2). Due espulsioni
LIVERANI – Garanzia: la prima parata, su Russo, appartiene a quegli interventi che pesano molto più di quanto non si pensi. E’ un messaggio mandato anche ai compagni: io ci sono, voi alzate il baricentro e provate ad attaccare. Sul rigore nulla può, per il resto ordinaria amministrazione: 6.5
ROTA – Impegnato: torna nel suo ruolo naturale e dalla sua parte deve arginare il giocatore più pericoloso, Russo, spesso con il supporto di Sepe. All’inizio con fatica, e c’è bisogno anche dell’aiuto di Nichetti per il raddoppio, poi con più sicurezza, per andare a recuperare palloni: 6
CHECCHI – Sicuro: un po’ impacciato in avvio, come il resto della squadra (e del reparto arretrato), si scioglie con il passare dei minuti ed è fra quelli che aiuta ad aggredire più alti e concedere meno spazi di palleggio. Ha anche una opportunità per segnare, di testa, che esce di poco: 6
SABBIONE – Altalenante: in partenza è il più lucido, quello che spazza l’area e imbriglia Ubaldi. Dopo il rigore per un suo intervento sull’attaccante centrale, perde un po’ in efficacia, peraltro senza svarioni. Nel finale stringe i denti, perché accusa un fastidio alla coscia. Da valutare se è solo affaticamento per stanchezza: 6
SINI – Attento: c’è da contenere la rapidità di Gerardini e lo fa, spesso nascondendo la palla, con buoni anticipi. Una sola incertezza, nell’azione da cui nasce il rigore del momentaneo pareggio, ma quando serve mette l’esperienza e alza la voce da capitano per far salire la squadra: 6.5
MIONIC – Intermittente: non partiva titolare da moltissime gare e 90′ interi (anzi quasi 100) non li ha mai fatti. Alterna buona giocate tra le linee a qualche pallone di troppo regalato. Ma nell’azione del vantaggio, sul tocco all’indietro di Lamesta, fa il movimento giusto per far arrivare la palla a Nichetti: 6
NICHETTI – Decisivo: Un giallo dopo una manciata di secondi avrebbe potuto condizionarlo. Così non è, anche se la carburazione non è velocissima. Quando ingrana fa tutto: interdizione, impostazione, aiuto alla difesa e, soprattutto, un gol cercato e inseguito per tutta la stagione. Anzi, un eurogol: 7.5
SPERANZA – Duttile: una gara più di sacrificio che di costruzione. Parte a centrocampo, potrebbe sfruttare meglio il palleggio e, invece, a tratti si intestardisce troppo. Poi, quando i Grigi restano in dieci, alza di più il suo baricentro e migliora il suo contributo: 6
GUIDETTI – (dal 14’st) Esperto: tante gare tra B e C gli hanno insegnato che, a volte, il pallone va nascosto, anche solo ben protetto. E serve anche qualche apertura fatta bene in avanti, anticipando la giocata avversaria: 6
LAMESTA – Mvp: tutto suo questo titolo nella gara in cui, quando accelera, anche solo inseguirlo è un problema. La prima occasione nasce da un suo cross in area per la testa di Cori, c’è il suo zampino anche nell’azione da cui nasce il rigore e parte di nuovo da lui il pallone per il 2-1. Senza contare almeno tre occasioni per chiudere, da solo, la gara: 8
N’GBESSO – (dal 37’st) Vivace: ha nella velocità una delle sue qualità, un paio di ‘strappi’ che meriterebbero sorte migliore: ng
GALEANDRO – Ritrovato: un po’ in ombra nelle ultime due gare, è tornato l’uomo di sostanza, che lavora bene in fascia, taglia dentro, diventato punta centrale va a prendersi il rigore e lo trasforma, nonostante il ‘peso’ del pallone. Spende molto, anche nella ripresa, e i toscani spesso raddoppiano su di lui: 7
MARTIGNAGO – (dal 25’st) Determinato: entra bene, prova anche un paio di scatti, protegge bene il pallone e anche su di lui sono almeno in due per frenare i suoi inserimenti: 6
CORI – Pericoloso: Il colpo di testa, che obbliga il portiere a volare, è una buona presentazione, il colpo nello stomaco di Gorelli è un gesto scellerato, che chiude in anticipo la sua stagione e potrebbe complicare la vita ai compagni. Invece, involontariamente, dà la scossa: 4.5