Caso Ginepro. Cagnacci: «La nostra la strategia migliore»
La nota del presidente del comitato dei condòmini
Scintille tra il sindaco Federico Riboldi e l'ex primo cittadino Giorgio Demezzi
CASALE – È arrivato ieri in consiglio comunale, per effetto dell’interrogazione del Pd, il cosiddetto caso Ginepro. Il primo firmatario, Roberto Milano, si è lamentato delle tempistiche di discussione, a quasi due mesi dalla presentazione del documento del 14 marzo. Il tema dell’intervento è stato incentrato sulle azioni delle partecipate (gruppo Amc) e del Comune, che del gruppo è il principale azionista: «Quale norma ha impedito alle società di avvertire i condomini? Perché i condomini sono invitati ad aderire al comitato (quello presieduto dal notaio Cagnacci)? Come è possibile che (Ginepro nda) abbia fatto tutto da solo?».
Scintille nella replica del sindaco Federico Riboldi: «Tutte le risposte sono nel documento presentato la sera in cui abbiamo invitato migliaia di cittadini, forse avevate altri impegni – ha spiegato risentito il sindaco proiettando la presentazione in aula – i dati contenuti confutano le illazioni contenute nell’interrogazione, piena di inesattezze». Lo scontro ha coinvolto anche il consigliere Giorgio Demezzi, apostrofato da Riboldi: «Non rida, abbia rispetto per chi è stato truffato». La risposta del capogruppo di Ritrovare Casale non si è fatta attendere: «Metta gli occhiali, si vergogni!».
Caso Ginepro. Cagnacci: «La nostra la strategia migliore»
La nota del presidente del comitato dei condòmini
Ha ripreso il sindaco: «Visti i pagamenti regolari nessun indicatore lasciava pensare che (Ginepro nda) avesse incassato per non versare…». Insoddisfatto Milano: «Se ne parli in un consiglio comunale con i giusti tempi per discutere e deliberare».
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