Alessandria: l’amministratore di condomìni e la moglie hanno patteggiato
Daniele Moro e Paola Pasero della A.Gest.Imm finirono nei guai per bancarotta fraudolenta
ALESSANDRIA – Daniele Moro, 57 anni, e la moglie Paola Pasero, 52 anni – della A.Gest.Imm sns dichiarata fallita dal Tribunale di Alessandria il 30 novembre 2015 – erano accusati di bancarotta fraudolenta: ieri (2 maggio) hanno patteggiato rispettivamente 1 anno e 11 mesi e 1 anno e 7 mesi.
La A.Gest.Imm gestiva le amministrazioni condominiali di diversi immobili ad Alessandria: la bancarotta sarebbe scaturita da debiti di natura societaria.
Secondo le accuse iniziali, la società acquisì i soldi dai vari condomìni non coprendo poi le spese che dovevano pagare. A fronte di quella ingarbugliata situazione, partì un’indagine. Ne seguì istanza di fallimento e il blocco dei beni.
La storia ebbe inizio nel 2015. Appropriazione indebita e bancarotta: queste le accuse della Guardia di Finanza mosse all’amministratore e alla moglie. Lui fu accusato anche di omessa dichiarazione dei redditi. Accertamenti che presero il via da un considerevole numero di querele presentate dai suoi condòmini, riferite agli anni 2012-2014. Furono coinvolti decine di condòmini gestiti, secondo gli investigatori, sia in via personale che tramite la società (considerata evasore totale dal 2012).
Uno dei punti focali della vicenda, che mise in difficoltà molti alessandrini, è che i pagamenti furono fatti in contanti, senza alcuna ricevuta. Per cui difficili da dimostrare. E l’amministratore, che avrebbe dovuto tenere un atteggiamento preciso e puntiglioso, di fatto a un certo punto avrebbe perso il controllo della situazione: ovvero, chi doveva pagare e con i soldi di chi. Secondo la Finanza, i fornitori erano sempre gli stessi ma lui aveva perso contezza dei conti. Al denaro dei condòmini, che sarebbe stato utilizzato per spese personali, si aggiunse il fallimento.
Moro non fu in grado di ricostruire tutti i passaggi fatti, perché a causa di un incidente stradale non ricordava più nulla, avendo perso la memoria riferita a un periodo di almeno dieci anni.
Lo studio di via Legnano
Nel 2002, Moro e la moglie aprirono lo studio di gestione immobiliare in via Legnano. Una professione che in pochi anni lo aveva portato a gestire gli affari condominiali di centinaia di persone che, scoppiata la bufera, si scoprirono, loro malgrado, morose nei confronti di molti creditori: l’Amag, ad esempio, vantava un credito di almeno 500mila euro.