Clamorosa evasione sventata al carcere Don Soria di Alessandria?
Trovata in una perquisizione una corda rudimentale di 44 metri
L'allarme del Sappe: "La Polizia Penitenziaria è impegnata nel contrasto di questo nuovo fronte di illegalità. Ma ha bisogno di supporto"
Ennesimo allarme per le carceri del Piemonte: ancora una volta i problemi sono incentrati sull’uso e il possesso di telefoni cellulari e di sostanza stupefacente.
La denuncia è del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, per voce di Vicente Santilli, segretario regionale per il Piemonte, che dà notizia del ritrovamento avvenuto nel carcere Don Soria di Alessandria: “Nella giornata di ieri, presso la Casa circondariale Don Soria, durante un normale giro di controllo è stato rinvenuto un piccolo sacchetto con all’interno cinque telefoni, cinque schede sim e relativi carica batterie. Poco più tardi, in uno dei cortili adibiti a passeggi, un altro piccolo pacco è stato rinvenuto con all’interno sostanza stupefacente di tipo hashish. I due pacchi sono stati lanciati dall’esterno dalla via laterali adiacenti all’istituto”.
Clamorosa evasione sventata al carcere Don Soria di Alessandria?
Trovata in una perquisizione una corda rudimentale di 44 metri
Santilli ricorda gli allarmi lanciati dal Sappe da diversi mesi: “Anche tramite i pacchi postali destinati ai detenuti si tenta di fare entrare nelle carceri di tutto. La Polizia Penitenziaria è impegnata nel contrasto di questo nuovo fronte di illegalità, che sta iniziando a creare grosse ed evidenti difficoltà al sistema”.
Donato Capece, segretario generale del sindacato, torna a sollecitare interventi urgenti da parte delle istituzioni: “Non sappiamo più in quale lingua del mondo dire che le carceri devono essere tutte schermate all’uso di telefoni cellulari e qualsiasi altro apparato tecnologico che possa produrre comunicazioni nonchè altrettanto necessario è prevedere uno specifico reato penale per coloro che vengono trovati in possesso di cellulari in carcere. I penitenziari sono sicuri assumendo i provvedimenti necessari per potenziare i livelli di sicurezza e nuovi Agenti di Polizia Penitenziaria. Oramai anche il rinvenimento di cellulari, così come le aggressioni al personale, sta facendo statistica e senza un immediato intervento dell’amministrazione sarà sempre più difficile garantire la legalità e la sicurezza all’interno dei penitenziari italiani. La pur significativa carenza organica del penitenziario Don Soria di Alessandria viene colmata dalla grande professionalità degli uomini e delle donne della Polizia Penitenziaria in servizio”.