Il pittore Marco Marchi e il suo ‘Concretismo dinamico progressivo’
Ad Acqui terme, in mostra sino al 14 maggio, ventisei opere fra geometria e movimento dell'artista di origine genovese
Sino al 14 maggio, ad Acqui Terme, presso Palazzo Chiabrera, sarà possibile visitare e scoprire il percorso pittorico dell’artista Marco Marchi. Ventisei opere danno vita all’esposizione ‘Concretismo dinamico progressivo’, un titolo il cui messaggio semantico non solo condensa l’intero progetto, ma racconta la sinergia stessa fra l’artista e il ruolo della geometria all’interno delle composizioni.
Astrazioni geometriche
“La mescolanza delle forme, lo studio dietro ogni quadro, i tagli, le figure che si spezzano, sono il frutto di una ricerca sviluppata e approfondita nel corso degli anni” racconta l’artista, lontano dalle scene museali da circa cinque anni a causa di una malattia, un ritorno alla pittura che concentra la somma degli gli anni trascorsi a sperimentare e progettare . “In termini concettuali, ciò che desidero, è restituire un’idea di tecnologia attraverso la pittura, un percorso se vogliamo contrario alle tendenze di oggi, dove è invece la tecnologia ad aver sostituito alcuni aspetti puramente pittorici, basti pensare al ruolo della fotografia o a quello delle intelligenze artificiali. Nei miei quadri c’è un’idea di successione geometrica, ma anche il movimento, tema caro e noto alle avanguardie ha un ruolo importante per quel che riguarda la mia ispirazione”.
Le opere di Marco Marchi hanno infatti con la geometria un legame che travalica l’essenza stessa di cerchi, rettangoli o triangoli: queste figure, che appartengono a quella parte della scienza matematica che si occupa delle forme nel piano e nello spazio e delle loro mutue relazioni, comunicano un’idea di movimento, hanno un rapporto tanto astratto quanto concreto all’interno dello spazio, si susseguono, si modificano e l’occhio dell’osservatore è chiamato a seguirne il percorso che, non a caso, è dinamico e progressivo.
Dietro ogni opera di Marchi c’è un progetto, c’è calcolo, disegno, c’è una ‘matematica artistica’ che dà coerenza all’immagine mentale di chi crea; d’altra parte la forma stessa è numero, e ogni lato o linea è anche trasformazione affine a un’idea dinamica che affonda le sue contaminazioni nell’arte concreta, al quale il pittore si ispira.
Un ruolo altrettanto attivo, nonché di grande impatto, è quello del colore al quale Marchi dedica grande attenzione estetica, elemento indispensabile per l’armonia dell’insieme.
La mostra è visitabile gratuitamente tutti i giorni dalle 15.30 alle 19.30.