Erald, “malato e discriminato”: a Roma per una protesta eclatante
Diffonde un video in cui racconta la sua drammatica storia: "Il Primo Maggio è un giorno buono per morire"
ALESSANDRIA – “Buongiorno, sono Erald Jaupi, nato il 29 giugno 1990 in Albania e abito a Castellazzo Bormida in provincia di Alessandria (Piemonte), in Italia da dicembre 2003. Ho fatto un incidente in moto il 4 agosto 2016 e una volta a terra sono stato anche investito…”.
Comincia così, su Change.org (il portale specializzato in petizioni) un lungo messaggio di un ragazzo che minaccia “gesti eclatanti” per il Primo Maggio, in piazza Montecitorio a Roma. I motivi della protesta in un lungo video, diffuso su Instagram e su Facebook nelle scorse ore, un filmato in cui Erald racconta le sue disavventure di vittima, tanto della Giustizia quanto della Sanità. L’appello è di qualche anno fa (nel frattempo Erald si è trasferito ad Alessandria), ma le motivazioni sono sempre attuali.
Avendo difficoltà di parola, attraverso un lettore vocale ora racconta gli infiniti problemi di salute, a seguito dell’incidente, e anche le discriminazioni che – a suo dire – ha ricevuto. Poiché tutti gli appelli (alle istituzioni e non solo) sono caduti nel vuoto, Erald ha annunciato la trasferta romana, come estremo tentativo di ottenere considerazione, perché “è giunto il momento di concludere questo percorso in un modo o nell’altro”.
La petizione
Le parole di Erald su change.org tre anni fa.
Buon giorno. Sono Erald Jaupi nato il 29 Giugno 1990 in Albania ed abito a Castellcazzo Bormida in provincia di Alessandria (Piemonte) in Italia da dicembre 2003. Ho fatto un incidente in moto il 4 agosto 2016 e una volta a terra sono stato anche investito. Per fortuna pochi minuti dopo è passata un ambulanza che mi ha raccolto e rianimato. Ho avuto un grave trauma cerebrale ed ero attaccato al respiratore e mi sono rotto C1, radio, ulna e plesso brachiale del braccio destro. Sono stato operato così hanno fissato C1 con una piastra in titanio e fisato anche radio e ulna con altre piastre in titanio al Civile di Alessandria dove sono rimasto ricoverato circa un mese e mezzo in coma poi mi hanno sposato al ospedale di Casale Monferrato circa un mese e mezzo di coma anche lì.
Poi il 25 ottobre 2016 mi hanno sposato al centro riabilitativo Borsalino ad Alessandria dove ho tenuto la peg (per nutrirmi, idratarmi e prendere la terapia) e la cannula tracheale circa un anno perché ho avuto una brutta disfagia e poi hanno scoperto che si sono bruciati alla radice i nervi di C5 e C6 e mi hanno portato a fare un intervento il 23 Ottobre 2017 per l’innesto dei nervi al CTO di Torino che col tempo dovrebbero ricresce facendo tanta riabilitazione ma il 10 marzo 2018 mi hanno dimesso anche se io posso recuperare ancora tanto per esempio il camino visto che posso. Così sono andato a fare una visita a Innsbruck dal dottor Saltuari per farmi consigliare il centro più adatto per la mia situazione visto che al Borsalino mi hanno detto che mi avrebbero dimesso perché ero uno dei ricoveri più lunghi.
Secondo il dottor Saltuari posso recuperare un camino sicuro da ciò che ha visto e perché non ho avuto nessun danno alle gambe o un grave trauma midollare e secondo lui il centro più adatto a me è Eremo ad Arco in provincia di Trento dove abbiamo fatto richiesta e sono stato accolto dal 22 marzo 2018 come day hospidal e quindi devo pagare vito e alloggio, visto che abito a 300 km di distanza, purtroppo non sono stato informato che era un centro privato e dovevo pagare se no avrei chiesto di essere mandato in un altro centro. Così il 12 aprile 2018 mi hanno dimesso perché loro non possono fare tanto day hospidal. Anche perché essendo un centro privato convenzionato non capisco il motivo perché non potevano ricoverarmi gratuitamente.
Sono stato dimesso non ostante io sia migliorato a visita d’occhio in sole due settimane grazie ai loro trattamenti e ai macchinari che hanno in questo centro come l’Alter G o il Lokomat. So che è stato fatto tanto ma si può fare ancora molto quindi a me non va di arrendermi adesso e di tornare a casa così perché non sarebbe una vita e non sarebbe giusto nei miei confronti e nei confronti della mia famiglia. Per essere chiaro non sono uno che non sa accettare ciò che è successo, so che per alcune cose ci vorranno anni o forse non recupererò più come il braccio destro e la vescica e l’alvo neurologici ma accettare alcune cose e arrendersi in tutto sono due cose differenti.
Quindi vorrei continuare la riabilitazione fin quando recupero tutto quello che si può perché non ho chiesto io quel giorno di essere rianimato e nemmeno di tenermi nei 3 mesi di coma attaccato ai macchinari, li avrebbero dovuto capire che gli costavo troppo e staccare la spina ma visto che non è stato fatto penso che la cosa giusta da fare sia finire ciò che hanno iniziato. Pensavo che lo stato non coprisse più le cure così ho scritto al ministero della salute e loro hanno detto che basta che io faccia una visita fisiatrica all’Asl di Alessandria, che ho fatto ma la dottoressa non vuole che io venga ricoverato perché ho fatto troppo ricovero cosa che non capisco visto che sarei io quello che viene ricoverato ma per fortuna sono un caso raro e necessitò di un periodo più lungo della maggior parte delle persone.Visto che a Eremo ho recuperato tantissimo in solo due settimane penso che con poco ricovero io possa recuperare un camino sicuro con il bastone per poi continuare in Day Hospital per piccole migliorie.
Non mi va di stare a casa in questo stato perché non sono autonomo per niente visto che riesco ad usare bene un arto su quattro e posso recuperare ancora tanto, di sicuro le gambe e bisognerà lavorare tanto anche sul braccio se non ci si lavora non sapremo mai niente e l’operazione fatta al CTO sarebbe stata inutile. E poi più tempo io stia a casa senza fisioterapia più deteriorò e perderei anche ciò che ho recuperato fino ad ora. Vi sarei molto grato se mi aiutaste in questa mia battaglia che spero un giorno molto presto avrà una lieta fine per me e i miei cari.