La Bella Stagione e quel saluto di Luca Vialli che commuove l’Ariston
ACQUI TERME – “Da Coverciano passo e chiudo. Luca Vialli e Bobby Gol“. La voce è la sua, di Gianluca Vialli: la platea dell’Ariston è commossa, e i sorrisi stanno sotto gli occhi lucidi. Una platea con molto blucerchiato, perché sullo schermo va ‘La Bella Stagione‘, il film di Marco Ponti sullo scudetto del 1991, e ci sono anche alcuni protagonisti di quella impresa.
C’è il capitano, Luca Pellegrini, c’è Beppe Dossena ed è come se ci fosse anche Paolo Mantovani, “senza il presidente questa storia non avremmo potuto scriverla e viverla”. C’è Marco Lanna, che oggi ha ereditato quel ruolo, “quante telefonate notturne con Vialli e lui che mi diceva: provaci, puoi farcela. E mi consigliava”. E ai tifosi in sala lascia qualche speranza, “arrivo da una giornata difficile, ma qualcosa si sta muovendo”.
C’è Giovanni Invernizzi, che oggi segue il vivaio Samp e racconta un Vialli senza fascia, ma leader, “e in campo bastava uno sguardo suo e capivamo tutti”.
C’è Attilio Lombardo, che con Vialli ha condiviso anche il trionfo dell’Italia a Wembley, “tanta Sampdoria in quegli azzurri, Come se avessimo vinto anche per i compagni, saldando il conto della finale di Champions persa nel 1992”.
C’è Tito Gherardi, figlio di Ernesto, dirigente storico, “la Sampdoria è la nostra Brigitte Bardot. Che il libro e il film hanno reso eterna”. Grazie a Piedomenico Baccalario e Massimo Prosperi, la parte acquese di questa opera. E a Marco Ponti, “la Sampdoria è speciale, non solo per la storia sportiva, ma per la straordinaria vicenda umana di ognuno. La trama perfetta per un film”. E la gente si emoziona, e Danilo Rapetti si porta a casa la maglia blucerchiata con il numero 1 e la scritta Acqui Terme