Caso Ginepro: Confconsumatori chiede una tavola rotonda
«La situazione sembra avere subìto un preoccupante rallentamento, anche a causa di presunti autorevoli interventi, che potrebbe portare al superamento dei termini…
Novità per le rateizzazioni concesse dal gruppo Amc ai condòmini: di norma non potranno superare i 2 anni (si era detto 5)
CASALE – Ci sono ulteriori aggiornamenti e conferme sul ‘Caso Ginepro’ nelle parole del notaio casalese Massimo Cagnacci, presidente del Comitato dei Condòmini.
Alcune sono relative ai numeri, e riguardano cifre già fornite dal legale dello studio di amministrazione immobiliare, Maria Grazia Stambi Ferrini: 100 sono gli stabili che Ginepro amministrava. Quello che emerge dalle parole di Cagnacci è un modus operandi da parte dei Ginepro «disordinato». «La documentazione che viene consegnata ai nuovi amministratori – già una novantina i condomìni che avrebbero provveduto al cambio – risultava tenuta in maniera deficitaria. Ci sono mav cumulativi, che rendono difficile indentificare a chi si riferissero le cifre. In molti casi abbiamo in mano documentazioni forniteci dalle banche già da un mese ma non sono ancora sufficienti ad avere il quadro complessivo, i revisori contabili fanno fatica. Ginepro usava spesso un unico conto corrente anzichè uno per condominio (come dovrebbe essere nda)».
Il notaio predica tuttavia la strada dell’intermediazione: «Lavoriamo per un’azione civile mirata alla mediazione, ma prima occorre che i conti siano pronti. Bisogna compiere rapidamente una revisione contabile di ogni condominio. Tre le direttrici di azione: la prima è continuare a venire a firmare l’adesione al Comitato (nello studio di via Della Rovere 2), ora siamo arrivati a 240 circa. Lo specifico, non richiediamo tessere ne quote. Il secondo punto riguarda la nomina di un nuovo amministratore: 10 condomìni sono in ritardo, non lo hanno ancora fatto. La terza è appunto la revisione, non la può fare il nuovo amministratore ma serve un tecnico, un commercialista o un contabile. Prima lo si fa prima ci si può sedere al tavolo di mediazione».
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«La situazione sembra avere subìto un preoccupante rallentamento, anche a causa di presunti autorevoli interventi, che potrebbe portare al superamento dei termini…
Tornando alle cifre, sembrerebbero ridimensionate rispetto alle prime stime. Lo aveva sostenuto la Strambi Ferrini, in parte lo dice anche Cagnacci: «Difficile quantificare il quadro debitorio ad ora, effettivamente l’enigma degli eventuali insoluti (condòmini che non avrebbero pagato quanto dovuto in termini di spese condominiali nda) c’è. Se va bene siamo a 1 milione e 200mila euro, 1 milione e 400mila, improbabile che il debito sia inferiore, in ogni caso».
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Relativamente agli insoluti nei confronti delle società del gruppo Amc (quindi le bollette di acqua e gas), il comitato rivendica i suoi successi: «Una moratoria sulle azioni legali, l’azzeramento delle spese relative e la rateizzazione». C’è però una correzione, almeno per quanto riguarda quest’ultimo punto, visto che si era parlato di poter spalmare i pagamenti, da parte dei condòmini, fino a 5 anni. «Le rateizzazioni sono confermate fino a 24 mesi (cioè due anni) nei casi ordinari, solo in casi di particolare bisogno e indigenza possono essere superiori – aggiorna Cagnacci – Stiamo parlando di debiti individuali di 2-3mila euro, quindi credo che il termine di due anni sia comunque congruo».
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Il notaio continua a sconsigliare di procedere penalmente, magari per appropriazione indebita, come suggerito da Confconsumatori: «Si avrebbe il blocco del risarcimento per anni. Invece con un’azione civile (e un approccio di mediazione), attraverso i conti, si riesce a capire chi tra i condòmini non ha pagato, e allora per lui ci sarà un decreto ingiuntivo. Chi invece lo ha fatto regolarmente si siederà al tavolo di trattativa. La mediazione è il nostro mestiere di notai».
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Ultimo punto della riflessione di Cagnacci riguarda le banche e perciò i fidi: «Il comitato tramite gli amministratori spinge per un attento controllo di tutte le procedure, di tutte le documentazioni».