Retromarcia del Comune sulle compensazioni biometano, il Pd esulta
«Meglio tardi che mai!» dicono i dem, che attendono ora la revoca della delibera. Ma Capuzzo frena gli entusiasmi
Nell'atto di indirizzo si chiede alla giunta di valutare anche l'ipotesi del ricorso al Tar in caso di approvazione
VALENZA – A proposito dell’ipotesi di autorizzazione di un impianto per la produzione biometano in strada alla Nuova Fornace, il gruppo consigliare del Pd di Valenza fa seguire un nuovo atto politico alla sua posizione di netta contrarietà presentando un atto di indirizzo.
Si chiede formalmente al sindaco e alla giunta «di stralciare dal bilancio i fondi relativi alle compensazioni adottando la necessaria modifica/revoca a quanto deciso con deliberazione nel novembre del 2022 con la quale erano state approvate; a valutare la possibilità di proporre ricorso al Tar, successivamente alla presentazione da parte del sindaco e del dirigente, in sede di Conferenza dei Servizi, dei rilievi su cui si fonda la contrarietà del Comune di Valenza, nel caso in cui la costruzione dell’impianto di produzione di biometano fosse autorizzata dalla Provincia di Alessandria; a trasmettere il presente atto di indirizzo al sig. presidente della Provincia ed al dirigente del Settore Ambiente di tale Ente».
Il documento è firmato dall’intero gruppo: Davide Varona, Maria Maddalena Griva e Salvatore di Carmelo.
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Le premesse dello stesso sono la contrarietà politica di tutti gli enti (Comune e Provincia) all’ipotesi, e si articolano nelle perplessità sulla zona «paesaggistica di pregio» vicina a diverse realtà che vivono di turismo, ma pure nell’incompatibilità con l’immagine del distretto della produzione orafa di pregio.
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«La costruzione di tale impianto determinerebbe un forte impatto ambientale per tutta la zona e per la città stessa, in particolare per i seguenti motivi: aumento indiscriminato del traffico di mezzi pesanti in entrata e in uscita dalla città, in quanto la maggior parte della forsu proviene da fuori Regione; peggioramento della qualità dell’aria a causa delle maggiori emissioni di CO2, derivante non solo dalla produzione di biometano ma anche dall’aumento del traffico veicolare; impatto odorigeno» spiegano i dem.