I segreti della longevità
Incontro con la dottoressa Chiara Segré, supervisore scientifico della Fondazione Umberto Veronesi
Ha avuto molti apprezzamenti l’incontro dal titolo “I segreti dei centenari. Longevità e prevenzione sotto la lente della Scienza”, organizzato dai Rotary Club di Alessandria e Valenza a Palazzo Monferrato. L’evento, aperto a tutta la cittadinanza, ha visto la partecipazione della dottoressa Chiara Segré, biologa e dottore di ricerca in oncologia molecolare che dal 2010 si occupa di divulgazione scientifica. Attualmente è supervisore scientifico della Fondazione Umberto Veronesi. «Con questo evento abbiamo voluto condividere l’interesse a proteggere il nostro patrimonio più prezioso: la salute» spiega Valeria Emanuelli, presidente del Rotary Club Alessandria.
Alla luce di recenti studi scientifici, sono molte le domande che oggi si pongono sulla longevità. Su questo tema, chiediamo alcune delucidazioni alla dottoressa Segrè.
La longevità è una questione genetica?
«È sicuramente anche una questione genetica, tutti noi abbiamo uno specifico patrimonio genetico che ereditiamo dai nostri genitori ma che dentro di noi è di una combinazione unica. E questo sicuramente ha un’influenza nella longevità e può porre le sue basi. Ma questo rischio di malattia che abbiamo, non conosciamo e ci portiamo dietro dalla nascita con la probabilità di vivere più o meno a lungo, è assolutamente modificabile sia verso l’alto che verso il basso attraverso le scelte fatte in termini di stile di vita. Quindi c’è una componente genetica ma non usiamola come alibi per non adottare degli stili di vita corretti».
Ci sono studi genetici per intervenire sulla longevità?
«Ci sono delle ricerche ad oggi non fatte sull’essere umano ma in laboratorio su cellule e modelli sperimentali in cui si prova ad andare ad accendere o spegnere quei geni che in qualche modo cambiano la longevità delle cellule. Sono esperimenti da considerare ancora con prudenza perché se da una parte ci aiutano a capire i meccanismi alla base della longevità e quindi anche delle malattie e del modo di curarle dall’altro ovviamente devono essere applicati con grandissima intelligenza. Però ad oggi non abbiamo ancora la possibilità di alterare geneticamente la longevità dell’essere umano. Lo possiamo fare però insegnando un migliore stile di vita e la scienza ci dà gli strumenti culturali per farlo».
L’Italia è davvero uno dei paesi più longevi del mondo?
«È verissimo, è uno dei paesi più longevi del mondo. In Italia esiste anche uno dei gruppi di centenari più significativi al mondo, in Sardegna. Ci sono isole di centenari sparsi per il mondo caratterizzati da una genetica molto forte ma probabilmente anche da uno stile di vita molto sano. L’Italia è un paese longevo perché ha una tradizione di alimentazione mediterranea a base principalmente di vegetali e, pur con tutti i suoi limiti, un sistema sanitario nazionale che in qualche modo riesce a garantire a tutti un’assistenza di alto livello, il che non avviene in molti altri paesi del mondo».