Una coppia di danzatori si esibisce in un tango passionale a cui fa da cornice la suggestiva scenografia della fontana…
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Acqui Terme
I tangheri (non più) misteriosi si svelano: “Acqui è bellissima”
Si chiamano Francesca e Roberto e da qualche mese si esibiscono a sorpresa alle Ninfee
ACQUI TERME – In città si parla (e siammira..) di loro già da qualche tempo, in particolare da quando lo scorso 2 gennaio è comparso in rete il video che ritrae una misteriosa coppia di danzatori di tango tra i gradoni della fontana delle Ninfee, appassionatamente impegnati in passi e figure dal fascino avvolgente. Una seconda esibizione a sorpresa il 5 marzo e poi, l’ultima, la sera del lunedì di Pasquetta.
Pur dovendo ammettere che è forse proprio l’anonimato dei due tanghéri, unito all’incantevole scenografia, a rendere il tutto ancora più conturbante, la curiosità di saperne di più sulla coppia danzante ha preso il sopravvento.
“La fontana è davvero incantevole”
Lei è Franscesca Balduzzi, di Valenza, lui Roberto Pozzi, di Voghera, e oltre a far coppia su palcoscenici, milonghe e fontane illuminate sono anche compagni nella vita. “L’idea di esibirci in contesti urbani di particolare bellezza – racconta Francesca – è nata durante il Covid. È stato il nostro modo per continuare a coltivare la comune passione per il tango e allo stesso tempo per lanciare un messaggio di speranza e di condivisione in un periodo tanto complicato un po’ per tutti”.
I primi balli “clandestini” tra Voghera e Vigevano, poi l’anno scorso il “debutto” acquese sul sagrato della Cattedrale di Santa Maria Assunta. “Ci siamo resi conto che Acqui è una cittadina davvero incantevole, in cui si possono scoprire scorci scenografiici particolarmente suggestivi. Tra i quali, senza dubbio, la fontana delle Ninfee. Soprattutto di sera un posto magico, direi perfetto per un tango”. Ed effettivamente il mix tra architettura di pregio e coreografia “caliente” si è rivelato di indubbio impatto.
“Torneremo di sicuro”
Le solitarie e notturne performance di Francescca e Roberto, nemmeno a dirlo, non lasciano indifferenti gli ignari passanti: “In questi due anni abbiamo avuto modo di incontrare e parlare con parecchie persone, fino a un attimo prima sconosciute. Si fermano a osservare, rapite dai nostri passi e dalla musica, e ci accorgiamo che in molti casi l’effetto che ne scaturisce è, per così dire, benefico”.
Tra gli acquesi che non sono rimasti indifferenti alla suadente danza dei due (non più) misteriosi tangheri c’è già chi si domanda se ci sarà una prossima volta: “Certamente sì, torneremo presto ad Acqui”, assicura Francesca. Sul “quando”, tuttavia, permane (comprensibilmente) il più stretto riserbo.