‘Striscia la Notizia’ arriva a Spigno per il Brachetto di Traversa
Il servizio su Canale 5 venerdì 31 marzo: "Rampello conquistato dal nostro ?secco?, e dal paese..."
SPIGNO MONFERRATO – Come ci è arrivata una troupe di ‘Striscia la notizia’ in quel di Spigno Monferrato? Grazie a un assaggio fortunato, si potrebbe dire. Lo scorso venerdì il noto programma di Antonio Ricci all’interno della rubrica ‘Paesi, paesaggi…’ ha mandato in onda il servizio realizzato dal regista e autore Davide Rampello tra i suggestivi scorci spignesi e in particolare all‘azienda vitivinicola ‘Traversa 1816’.
“Da quello che lo stesso Rampello ci ha raccontato – spiega Sebastiano Rovera, che insieme al fratello Edoardo e allo zio Fabio Traversa conduce l’attività di famiglia – nel corso di una cena ha avuto modo di assaggiare il nostro Brachetto secco. Ne è rimasto colpito e ha chiesto al ristoratore informazioni sulla nostra azienda”.
“Il nostro ‘Barigi’ ha vinto la Corona d’Oro”
La troupe Mediaset è giunta a Spigno in gran segreto il 25 febbraio. “Li abbiamo accompagnati in vari punti caratteristici del paese, come il ponte di San Rocco, la Chiesa di Sant’Ambrogio e le rovine del castello, dove sono state alcune girate riprese “di contesto””.
Una volta in azienda, Rampello ha decantato l’origine e la lavorazione del prodotto che lo ha portato fino a Spigno, “ovvero il nostro Brachetto, sia nella versione secca che in quella dolce. In totale ne produciamo circa 5mila bottiglie l’anno. Siamo una realtà piccola, a conduzione familiare, ma dalla tradizione secolare”.
Da ‘Traverso 1816′ si coltivano anche uve dolcetto, barbera, nebbiolo, Pinot Nero, cortese “e un po’ di moscato. Insieme al Brachetto dolce e secco, i nostri prodotti “di punta” sono il dolcetto ‘La Muiette’ e ‘Il Barigi’, il Monferrato Bianco Doc che lo scorso anno ha ricevuto la Corona d’Oro dalla guida Vinibuoni d’Italia”.
L’azienda Traversa è una delle poche nell’Acquese in cui si produce il Brachetto secco ‘tappo raso’, “un vino che predilige un periodo d’invecchiamento – osserva Sebastiano Rovera – che può superare anche i 5-6 anni. Il gusto è intenso e speziato, con note prevalenti di rosa appassita, timo e pepe nero. Solitamente è molto apprezzato dagli stranieri. Nel nostro caso, infatti, almeno l’80-90% del venduto è destinato a olandesi, svizzeri o danesi. Si accompagna molto bene ai cibi affumicati, tipici del nord Europa”. Il secco ‘La Tia’, però, è ottimo anche per specialità più “local”, “come ad esempio il filetto baciato, e i salumi in generale”.
Le reazioni del giorno dopo…
Da anni, tuttavia, il Brachetto d’Acqui è in continua lotta con i verdetti del mercato. “È un prodotto che negli anni ’90 ha pagato parecchio le logiche della grande distribuzione. Credo che ora, però, tocchi sia a noi produttori che allo stesso Consorzio fare ancora meglio per promuovere e raccontare un vino che in realtà ha un ottimo potenziale”.
Anche il mezzo televisivo, quindi, può fare la sua parte: “La messa in onda del servizio, in effetti, ha avuto riscontri immediati. Già dal giorno dopo abbiamo ricevuto nuovi visitatori, oltre che tanti complimenti. Siamo convinti – conclude Sebastiano – che il nostro territorio debba essere riscoperto e valorizzato, così da generare ricadute positive anche per le aziende e le realtà commerciali”.