Commercio, la vitalità arriva dal settore legato al turismo
Attivit? in leggero calo, ma salgono i b&b
L'iniziativa nell'ambito della creazione del Distretto Urbano
OVADA – L’immagine realizzata per l’occasione da “Le botteghe di cose vecchie” riproduce le linee del centro storico. Ma questa volta l’operazione coinvolge tutto il perimetro della città. Sono quasi settanta le attività sul territorio del comune di Ovada che potranno fregiarsi del riconoscimento di bottega storica. Tra i requisiti richiesti aver operato nello stesso settore per almeno gli ultimi quarant’anni. Il progetto ha già visto i primi risultati con l’apposizione delle targhe accanto ai negozi di chi è stato più veloce. L’ambito è quello della creazione del Distretto Urbano del Commercio con il progetto “Go Ovada” (il nome del portale creato per il commercio on line all’indomani nel primo lockdown), già riconosciuto dalla Regione Piemonte e finanziato con due contributi successivi da 20 e 50 mila euro.
Commercio, la vitalità arriva dal settore legato al turismo
Attivit? in leggero calo, ma salgono i b&b
Negozi e laboratori
Storie di famiglie, vocazioni che dai padri si sono trasferite ai figli. C’è tutto questo a corollario del progetto. «L’intento – chiarisce Marco Lanza, assessore al Commercio che preannuncia un evento di presentazione – è quello di dare maggiore valore e identità a un tessuto già molto importante. Con il lavoro preliminare è emerso con grande forza». Il regolamento prevede che le botteghe storiche possano essere negozi di vicinato, che operino nello stesso settore pur a fronte di pause non troppo prolungate, aziende artigiane con spazio vendita e laboratori con non più di tre dipendenti, pubblici esercizi. In sintesi, la composizione commerciale della città. Le immagini delle vie del centro, salvo rari momenti, semi vuote colpiscono tutti, specie nelle aree un tempo a più alto valore commerciale. Se in passato le serrande si erano abbassate in punti meno visibili, ora il fenomeno è particolarmente presente anche in aree al riparo fino al 2020. Eppure i dati post Covid-19 testimoniano solo di una moderata perdita in termini di numeri, pur a fronte di un turn over che per le aperture più recenti si è fatto più accentuato.