Caso Ginepro, ora parla anche Andrea. L'avvocato: «Nessun bottino, numeri molto inferiori!».
Le prime dichiarazioni del titolare dello studio: «All’esito delle verifiche la situazione risulterà ben diversa»
Ieri l'incontro al salone del Parco del Po
CASALE – Una quarantina di persone hanno preso parte ieri nel salone del Parco del Po, all’assemblea pubblica indetta da Confconsumatori sul Caso Ginepro. Cuore della serata è stata la relazione dell’avvocato torinese Marcello Gori, introdotto dalla referente provinciale, la casalese Alessandra Bozzo: «Non è assolutamente scontato dire dovete pagare tutto».
Il legale si è concentrato soprattutto sui passaggi fondamentali cui è dovuto l’amministratore Ginepro e che i coinvolti devono esigere. In primis la consegna della documentazione integrale al nuovo incaricato dai condòmini coinvolti. «Un amministratore che non fa il passaggio di consegne può essere denunciato e condannato per appropriazione indebita a prescindere dal fatto che abbia o meno distratto fondi» ha spiegato.
Durante la relazione diverse sono state le frecciate, sebbene mai apertamente esplicitate: ad alcune dichiarazioni della legale di Andrea Ginepro, Maria Grazia Strambi Ferrini ma pure al Comitato coordinato dal notaio Massimo Cagnacci. «Certi che si ergono a magneti per i cittadini senza avere argomentazioni ma nonostante questo affermando certe dichiarazioni stanno menando il can per l’aia […] Ad oggi nessuno può dire di avere un quadro completo. Se un amministratore intende dimostrare di essere una persona corretta deve presentarsi nelle assemblee dei condomìni fornendo i rendiconti e tutti i dati – ha spiegato Gori – Il rischio è quello di una lotta tra poveri, tra condomìni, per recuperare le somme, eventuali cause tra soggetti che hanno pagato per altri condomìni».
Caso Ginepro, ora parla anche Andrea. L'avvocato: «Nessun bottino, numeri molto inferiori!».
Le prime dichiarazioni del titolare dello studio: «All’esito delle verifiche la situazione risulterà ben diversa»
«Ottenendo nel più breve tempo possibile le documentazioni si possono verificare le eventuali morosità degli altri condòmini. L’assenza stessa di iniziative per perseguirle era un motivo di revoca dell’amministratore, che se poi ha aperto linee di credito senza delibere assembleari è gravemente in mala fede, ed è un grave comportamento delle banche stesse. Vogliono scoraggiarvi a denunciare, magari perchè cane non morde cane? Ciascuno di voi può decidere di adire giudizialmente, anche non attraverso l’associazione».
Caso Ginepro. Il notaio Cagnacci predica calma: «Siete in buone mani»
Il presidente del Comitato dei condòmini coinvolti nel crak è ottimista, ha fiducia nel fatto che i responsabili pagheranno
Gori ha ribadito più volte le priorità: ottenere i documenti, verificare quindi conti e pagamenti. «Sono convinto che prendendo gli estratti conti emergerà una cosa di lunga data, come uno schema piramidale». Attenzione poi alle tempistiche per presentare le eventuali querele: ci sono solo tre mesi per farlo dal giorno in cui si ha notizia del fatto che costituisce il reato.