Il liceo Palli a Pavia tra università e nucleare
Gli studenti casalesi in visita al Laboratorio Energia Nucleare Applicata e al museo della Tecnica Elettrica
PAVIA – Cos’hanno in comune Einstein, delle spensierate vacanze estive in campagna, l’elettricità e la ricerca nucleare? La risposta risiede in una città: Pavia. La capitale della Lomellina è stata raggiunta giovedì 30 marzo delle due quinte del liceo scientifico Palli, che hanno cercato di trovare una risposta a questa e molte altre domande, nel corso di una visita che la tradizione vede proposta a tutte le classi dello Scientifico nel loro ultimo anno di corso e che, proprio da quest’anno, si può dire felicemente ripresa, dopo il periodo pandemico.
Tappe cruciali del percorso, la cui visita, seguita interamente in inglese, ha occupato tutta la prima parte della giornata, sono stati il Lena (Laboratorio Energia Nucleare Applicata) e il Museo della Tecnica Elettrica. Il filo rosso è stato quello di un tema particolarmente attuale, spesso percepito ancora in modo controverso: l’energia nucleare. Forti delle conoscenze di base sull’argomento, affrontate in classe con gli insegnanti, gli studenti hanno visitato il reattore nucleare del Lena, l’unico ancora attivo in Italia, sfruttato per scopi di ricerca dall’Università degli studi di Pavia.
Esempio particolarmente significativo, di come la ricerca nucleare si metta a disposizione della collettività: il Lena collabora con numerosi enti, compiendo indagini legate non solo ad ambiti puramente scientifici – ma anche storici, o artistici (un esempio è l’analisi di opere artistiche con isotopi radioattivi). Accompagnati dai ricercatori del centro, ci si è focalizzati sul nucleare come fonte energetica pulita e rinnovabile, al pari di quella eolica, solare o geotermica, il cui impiego, contrariamente alle altre, è però ancora fortemente avversato, principalmente per timore, o ignoranza.
Pensando al nucleare vengono subito in mente parole molto specifiche: atomi, nucleo, reattori, decadimento – e non poche con accezione negativa – bomba, pericolo, Chernobyl: così vengono associati termini riferiti a contesti differenti, spesso impropriamente, il che genera sfiducia e diffidenza. Eppure ad oggi l’impiego del nucleare come fonte energetica non comporta rischi, le reazioni di fissione sono perfettamente controllate e confinate e le scorie, se opportunamente stoccate e smaltite, non sono motivo di pericolo né impattano sull’ambiente più di altri rifiuti energetici.
Nel corso della visita al museo gli studenti casaleso hanno ripercorso le tappe fondamentali della storia dell’evoluzione dell’elettricità, in parallelo a quella personale di un gigante come Albert Einstein, che ha con Pavia un legame speciale: passò infatti nella città lombarda, sedicenne, qualche mese – una primavera e un’estate spensierate con la sua famiglia (il padre aveva in città un’attività industriale) – prendendosi una pausa dagli studi, tra bagni nel Ticino e giovani amori, prima di lasciare l’Italia per frequentare il Politecnico di Zurigo.
Restando in tema universitario – il polo di Pavia è storico, anche in questo senso – la visita alla città si è conclusa con un incontro di orientamento aperto a tutte le facoltà.