Anffas Acqui: “Su autismo poca conoscenza. Barriere? Troppe in città”
L??associazione al fianco delle famiglie in cerca di aiuto: "A scuola e negli ospedali serve più formazione"
ACQUI TERME – “Negli ultimi anni di autismo se ne parla parecchio, ma alla fine di concreto si fa molto poco“. A dirlo è chi ogni giorno è al fianco di bambini, adolescenti e adulti affetti da disturbi dello spettro autistico. Loredana Ferraris è nel consiglio direttivo di Anffas, l’Associazione Nazionale di Famiglie e Persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo.
“Sono iscritte ad Anffas – spiega – una cinquantina di famiglie dell’Acquese, e alle attività che organizziamo dal lunedì al mercoledì partecipano oltre una ventina tra bambini, ragazzi e adulti”.
No more (a)out
Oggi, domenica 2, si celebra la Giornata Mondiale della consapevolezza sull’Autismo, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2007, e di maggiore consapevolezza, effettivamente, ce n’è ancora un gran bisogno. “È per questo motivo che con la collaborazione di Aias Alessandria abbiamo avviato il progetto ‘No more (a)out’, un percorso di formazione gratuito suddiviso in 4 lezioni da 4 ore con laboratori esperienziali delle durata di 2 ore. Un’iniziativa aperta a tutti, operatori sanitari e socio-assistenziali, insegnanti, familiari e studenti per conoscere più da vicino la disabilità e l’autismo in particolare”. Di formazione a riguardo, infatti, ne serve davvero molta. “Purtroppo ancora oggi – riferisce Loredana Ferraris – c’è scarsa conoscenza sui disturbi comportamentali delle persone autistiche, di conseguenza è facile sbagliare approccio nei loro confronti. Capita anche in ambito sanitario e scolastico. La cosa che ci rincuora, tuttavia, è che i posti disponibili sono andati esauriti in breve tempo”.
Territorio senza servizi
La grande famiglia dell’Anffas acquese – che ha sede nel Chiostro di San Francesco – comprende anche ragazze e ragazzi affetti da disabilità differenti, sia fisiche che psichiche, “e solo da alcuni mesi a questa parte hanno iniziato ad avvicinarsi alla nostra realtà e a chiederci aiuto genitori con figli autistici. Purtroppo nell’Acquese in quanto a servizi e strutture siamo messi molto male, per le persone affette da questo disturbo non esiste quasi nulla”.
Oggi più della metà di coloro che partecipano alle attività dell’Anffas sono bambine, bambini o adolescenti affetti dal disturbo dello spettro autistico, “e la situazione è destinata a crescere. Noi, però, abbiamo bisogno di un ricambio generazionale, per far sì che il lavoro fatto finora non vada perduto”, sottolinea Loredana.
L’abbattimento delle barriere architettoniche è una delle campagne di sensibilizzazione sulle quali il direttivo dell’Anffas è impegnato da anni: “Qui ad Acqui la situazione è disastrosa. Le barriere architettoniche sono ovunque, dai semplici marciapiedi agli edifici pubblici. Persino molte farmacie sono prive delle rampe di accesso per disabili. So che l’ex Giunta aveva elaborato un piano molto dettagliato delle criticità presenti in città. Spero che si intervenga prima possibile perché i disabili acquesi sono troppo penalizzati”.