Surveil: ecco il progetto per monitorare il microbiota intestinale
Un?attività svolta dal Laboratorio integrato di sequenziamento e destinato ai pazienti della terapia intensiva
Tra le molte attività svolte dal Laboratorio integrato di sequenziamento, avviato all’interno dell’Azienda ospedaliera di Alessandria, c’è anche il progetto Surveil, nato dall’integrazione tra Ao Al e Upo e che ha consentito di acquisire l’esperienza e le competenze indispensabili per partecipare al bando regionale “Infra-p realizzazione, rafforzamento e ampliamento Infrastrutture di ricerca pubbliche”.
Bando che ha permesso di richiedere, e ricevere, i finanziamenti per il progetto, coordinato dalla Infrastruttura di ricerca pubblica Caad di Upo e affidato all’Ao Al per lo sviluppo di protocolli di sorveglianza e di soluzioni diagnostiche ad alta complessità per le antibioticoresistenze.
In particolare con Surveil si vuole comprendere se la diversità e la composizione del microbiota intestinale dei pazienti colonizzati da microrganismi multiresistenti ricoverati in terapia intensiva sia un fattore che possa favorire lo sviluppo di una batteriemia, cioè la presenza di batteri nel flusso sanguigno. Uno studio che monitora i pazienti dal momento del ricovero fino alla dimissione e che pertanto necessita di un coordinamento efficace tra i reparti di Anestesia e Rianimazione generale, quello di Terapia intensiva cardiochirurgica e la struttura di Microbiologia e Virologia, dove vengono conservati i campioni biologici dei pazienti: si tratta, in particolare, di campioni ematici per analisi genetiche e di tamponi per l’analisi del microbiota intestinale.
Nel laboratorio di Microbiologia, inoltre, tramite tecniche colturali si procede alla suddivisione dei pazienti in due gruppi: quelli che presentano una colonizzazione intestinale da batteri multifarmaco-resistenti e quelli non colonizzati. Nel primo caso,vengono prima identificati i ceppi e poi viene eseguito l’arteriogramma, una radiografia dei vasi sanguigni per valutare la presenza di alcune malattie vascolari. Oltre a studiare la suscettibilità antibiotica ai farmaci convenzionali, viene anche testata la sensibilità e la resistenza a fosfomicina e cefiderocol, due antibiotici indicati per il trattamento delle infezioni causate da microrganismi considerati a “priorità critica”.
Come hanno spiegato le biologhe dedicate al progetto Sabrina Sisinni e Sara Scaglione: «Gli obiettivi di Surveil sono studiare il microbiota intestinale dei pazienti colonizzati da microrganismi multiresistenti, approfondire il tema dell’antibiotico-resistenza alla ricerca di possibili associazioni tra meccanismi di resistenza e microbiota, approfondire il ruolo della terapia antibiotica somministrata durante il ricovero come fattore influente sul microbiota intestinale e sulla colonizzazione da microrganismi multiresistenti e descrivere i casi di Covid per valutarne la potenziale influenza su microbiota, colonizzazione e batteriemia».
Ricordiamo, infine, che i Laboratori di ricerca integrati, coordinati dalla responsabile Annalisa Roveta, vedono la stretta collaborazione tra il Dairi, Dipartimento attività integrate ricerca e innovazione dell’Ao Al diretto da Antonio Maconi e il Disit, Dipartimento di scienze e innovazione tecnologica dell’Università del Piemonte Orientale diretto da Leonardo Marchese e a far parte del Laboratorio di sequenziamento è il personale della struttura di Microbiologia e Virologia, diretta da Andrea Rocchetti.