Salvò Venaria, addio Falzoni: «Mise il bene comune prima di ogni cosa»
Così lo celebra il monferrino Max Biglia
È morto a 91 anni Gianfranco Falzoni, l’uomo che dal 1958 salvò dalla demolizione, insieme ad altri volontari, la Reggia di Venaria, uno dei complessi monumentali più frequentati del Piemonte e d’Italia, che che era in uno stato di abbandono e degrado.
***
Così lo celebra il monferrino Max Biglia
Gianfranco Falzoni è l’uomo che con il suo impegno e la sua opera di sensibilizzazione nei confronti del mondo culturale e politico, a partire dal 1958, salvò dall’abbattimento la Reggia di Venaria, che era in uno stato di totale abbandono e pesante degrado, divenuto in seguito uno dei complessi monumentali tra i più suggestivi e visitati d’Italia. Oggi che Gianfranco ci ha lasciati, desidero ricordare e ringraziare quest’uomo che conobbi personalmente alcuni anni fa. Una persona straordinaria, semplice e concreta. Una persona nella quale ho trovato quella determinazione e quella lungimiranza che in questo tempo confuso come quello odierno, faccio fatica ad individuare. L’arte di fare politica, la politica del “noi” si è quasi completamente direzionata verso l’arroganza, dove l’unica cosa che conta è la subdola creazione di un nemico, il consenso, l’apparire, e non il fare davvero, con serietà e perspicacia. Il tempo del cambiamento dove tutto rimane come prima, peggio di prima. Pensando alle tante spiacevoli vicende vicine e lontane, alla crisi sociale ed economica, ai gesti, ai sorrisi e alle parole vuote, dovremmo tutti riflettere sul fatto che “l’arte del buon governo” si è fermata sulle macerie di un’Italia tramortita. E badate bene, che il difetto non è solo dei nostri veri finti politici, il difetto è di ognuno di noi e delle nostre responsabilità che sono venute meno.
Esattamente il contrario di ciò che fece Gianfranco, che mise il bene comune, quello vero, prima di ogni cosa, rimanendo per quasi tutta la vita nell’ombra del buonsenso. Medico di professione, Gianfranco Falzoni ha avuto la capacità di coinvolgere molte altre persone e di far nascere, proprio nel 58’ l’Associazione Venariese Tutela Ambiente, come Coordinamento Venariese Difesa Beni Culturali e Qualità della Vita, “un movimento di opinione spontaneo al fine di salvaguardare il borgo cittadino e la Reggia da ogni ipotesi di destinazione d’uso non conservativo dell’intero complesso”. Le campagne di sensibilizzazione e lotta sono andate avanti, così come l’associazione che ha salvato e gestito le visite e gli eventi al cantiere della Reggia di Venaria Reale, ufficialmente aperta al pubblico nell’ottobre del 2007 dopo otto anni di lavori costati 200 milioni di euro che l’hanno fatta rinascere dopo due secoli di abbandono. Oggi è bellezza, significato, attività e sviluppo.
Se ci fosse un po’ di politica vera, se ci fossero più persone incuriosite, creative e interessate al noi, a ciò che ci circonda, e non solo a delegare cialtroni in carriera, allora sì, potremo parlare di consapevolezza, perfezionamento e, bene comune.
Per le persone che restano e che, non si arrendono!