Ravetti (Pd): “Con il centrodestra al governo assunzioni a picco”
Per il consigliere regionale, "dati sempre peggiori. L'Asl di Alessandria? Un triste primato negativo"
TORINO – Il gruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale ha presentato, nel corso di una conferenza stampa, un aggiornamento dell’analisi dei dati riguardanti assunzioni e cessazioni del personale nelle Asl del Piemonte. Il primo esame risaliva al luglio 2022. “I dati che abbiamo raccolto – dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico Domenico Ravetti – fotografano un chiaro peggioramento su tutti i fronti colmato attraverso un aumento gettonisti. È evidente la mancanza della programmazione delle assunzioni di questa legislatura che volge ormai al termine. È inaccettabile che non si sia riusciti a pianificare almeno quelle pari al turn over”.
E prosegue: “La comunicazione di oggi non è la posizione strumentale di una parte politica, ma lo specchio di questi quattro anni di amministrazione del centrodestra. Le scelte della Giunta Cirio ci consegnano una sanità piemontese caratterizzata da un calo di personale sia nelle Asl che nelle Aso. È un triste primato il dato negativo (-37) dell’Asl di Alessandria circa la mancata assunzione di medici nel 2022. Con le scelte compiute da Cirio sono i piemontesi a perdere: questa è la realtà. Per il terzo anno di fila, il sistema sanitario piemontese perde personale e non riesce neppure a compensarlo con le assunzioni a tempo determinato. Tutto ciò avrà come conseguenza un peggioramento dei servizi, delle condizioni dei pronto soccorso e dei tempi di attesa per visite ed esami”.
“Il Partito Democratico – conclude Ravetti – partirà dall’analisi di questi dati per costruire un’alternativa seria a questa realtà. Occorre ripensare completamente la sanità e bisogna farlo proprio investendo sulle persone. Le scelte della Giunta Cirio spingono in un’unica direzione: il ricorso sempre maggiore e nemmeno pianificato alla sanità privata. È legittimo? Sì. Ma almeno lo si dica con chiarezza. Invece noi diciamo no alla diseguaglianza nella sanità perché questo è indegno di una società civile. Le risposte alle richieste che provengono dai cittadini devono essere date investendo sulla sanità pubblica migliorandola, certamente, ma non indebolendola”.