Crisi idrica: i sindaci dell’Acquese si preparano per i tempi duri
Per limitare i disagi dei mesi estivi a Bistagno e Ponzone si adottano le dovute contromisure
ACQUI TERME – Per quanto possibile, tra i Comuni dell’Acquese c’è chi questa volta non vuole farsi trovare impreparato. Da ormai diversi anni l’approvvigionamento idrico rappresenta per quasi tutte le amministrazioni del territorio (chi più, chi meno..) un’emergenza divenuta col tempo triste prassi estiva. Qualche sindaco, quindi, imbocca la strada delle prevenzione con iniziative virtuose.
A Ponzone l’opera di manutenzione
“In accordo con Amag teniamo costantemente monitorata l’intera rete idrica del nostro territorio comunale”, spiega il sindaco di Ponzone, Fabrizio Ivaldi, che lo scorso anno ha dovuto fare i conti con il (quasi) prosciugamento dell’invaso di Bric Berton, che serve i due terzi del territorio comunale (un terzo, invece, attinge dalla presa di Rio Rocche alimentata da corso d’acqua). A settembre, infatti, il sindaco è stato costretto a emanare un’ordinanza per chiedere ai propri abitanti di limitare l’uso dell’acqua proveniente dall’invaso da Bric Berton fino a Località Molara-Collefeie – solo per precise fasce orarie. La misura si è resa necessaria “per far sì che le scorte in arrivo dalle autobotti bastassero a tutti almeno negli orari indicati”.
Per scongiurare che una simile situazione torni a ripresentarsi, il Comune ha concordato con Amag una serie di interventi nel sistema di tubazioni dell’invaso di Bric Berton, che trae rifornimento dall’acquedotto del Monte Beigua. “Sono stati svolti importanti lavori di manutenzione, e i risultati si possono già apprezzare. La situazione in effetti è molto migliorata e dal Beigua sta arrivando acqua a sufficienza. Ora il livello dell’invaso è sopra i 4 metri, l’anno scorso nel periodo più drammatico siamo arrivati a poco più di 20 cm”. L’attenzione, tuttavia, resta alta: l’invito a evitare sprechi resta sempre valido, “ed entro un paio di mesi – sottolinea Ivaldi – insieme a Regione e Provincia occorrerà fare il punto della situazione per stabilire un adeguato piano strategico in vista dei mesi più critici”.
A Bistagno un nuovo pozzo?
A Bistagno, invece, si vuole fare tesoro di ciò che già offre il sottosuolo: “L’idea prende origine dalla scorsa estate, periodo in cui gli agricoltori locali si sono trovati in grosse difficoltà per l’irrigazione dei vigneti e dei tanti noccioleti presenti sul territorio”, racconta il sindaco Roberto Vallegra. “Sappiamo che nel nostro sottosuolo giace una buona quantità di riserva idrica. Abbiamo quindi chiesto all’Ato di poter utilizzare una parte dei fondi erogati all’Unione Montana Alto Monferrato Aleramico per uno studio di fattibilità, al fine di individuare nello specifico tutte le falde acquifere di una certa rilevanza“.
L’intenzione di Vallegra è realizzare un nuovo pozzo a uso pubblico “destinato esclusivamente alle attività agricole. L’acqua estratta verrà raccolta in una cisterna da cui gli agricoltori potranno fare rifornimento. In seconda battuta, in base alle analisi delle acque, valuteremo se saranno praticabili altre operazioni a favore eventualmente della popolazione”. Mettere in moto l’iter procedurale nel più breve tempo possibile è l’obiettivo: “Abbiamo la fortuna di avere in Comune un bravo geologo, tramite delibera abbiamo già incaricato l’Ufficio tecnico di dargli mandato per l’elaborazione dell’indagine”. In paese sono già state individuate un paio di aree idonee “e se tutto fila liscio – commenta Vallegra – credo che entro l’estate potremmo già avere il nuovo pozzo in funzione“.