Caso Ginepro, parla il padre Giorgio: «Ecco come stanno le cose»
Per «il vecchio dello studio» la bufera sulla sua famiglia avrebbe una matrice politica
A parlare un'inquilina di Oltreponte. Da loro un fido bancario di cui «nessuno sapeva nulla»
CASALE – «Quando si parla di salute ognuno ha i suoi problemi e ci mancherebbe, ma non deve diventare una scusa. Negli ultimi anni ho fatto numerosi interventi, agli occhi e anche al braccio, ma ho sempre pagato». A parlare è un’inquilina dei condomini amministrati dallo studio Ginepro. È proprietaria di un appartamento a Oltreponte dove da circa 7 anni vive con la sua famiglia. «Da quando sono andata ad abitare lì non ho mai saltato un pagamento. Non mi sta bene quindi che si cerchi di scusare il comportamento di Ginepro in questo modo (tra i temi emersi durante l’intervista con Ginepro senior nda). Sconti, per i miei problemi di salute, non ne abbiamo mai avuti».
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Per «il vecchio dello studio» la bufera sulla sua famiglia avrebbe una matrice politica
La situazione nello stabile di Oltreponte è tra quelle più ‘fortunate’, se così si può dire. «Siamo in negativo su un fido bancario di cui non sapevamo nulla, ma non di tanto. Per fortuna però siamo stati tra i primi a muoverci e abbiamo risolto degli insoluti che avevamo con il gruppo Amc per l’acqua. Già a novembre 2022 abbiamo deciso di cambiare amministratore: circolavano voci non belle. E col senno di poi abbiamo fatto bene: è così che abbiamo scoperto anche dell’esistenza di questo fido bancario». Qual è stato il primo campanello d’allarme? «Quando abbiamo finito di pagare a giugno, ho trovato una lettera in cui ci veniva chiesto un anticipo di una rata dell’anno 22/23. Durante l’inverno nel mio condominio abbiamo pagato tutti e ci è sembrava una cosa strana questa richiesta: ci siamo detti ‘c’è qualcosa che non va, mancano dei soldi‘».
Parlando del fido, nessuno sapeva della sua esistenza? Com’è possibile? «Quando è venuto fuori, siamo tutti caduti dal pero. Io personalmente non ne sapevo nulla. Magari avrei potuto tenermi più aggiornata, ma allo stesso tempo credo che l’amministratore sia tenuto ad informarci dello stato di qualsiasi fido bancario durante l’assemblea ordinaria annuale. E questo non è mai avvenuto. Chi fa questo lavoro dovrebbe essere limpido e cristallino».
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«Sono dell’idea che può capitare a tutti di fare degli errori, ma averlo saputo in questo modo…». Il condominio di Oltreponte non ha mai ricevuto la famosa lettera di fine febbraio del gruppo Amc. A parte il fido in negativo, per ora non dovrebbero esserci altri insoluti. «La cosa che mi fa più rabbia è che adesso sembra che cerchino di arrampicarsi sugli specchi. Avessero detto ‘abbiamo sbagliato’ sarebbe stato diverso. Capisco la crisi, ma la situazione sarebbe potuta essere risolta diversamente. Io per rientrare nei pagamenti non esco il weekend da anni, faccio tanti sacrifici. Qui cos’è successo che lui non è riuscito a rientrare nelle spese?».
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