Sindacati su Terme: “Serve fondo ad hoc per i dipendenti”
E gli albergatori chiedono che le Terme restino aperte almeno 8 mesi l'anno
ACQUI TERME – All’incontro di lunedì sera a Palazzo Levi con il presidente della Regione Alberto Cirio erano ovviamente presenti anche i segretari sindacali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs.
“Alla Regione chiediamo tutele per i dipendenti”
Delle rivendicazioni messe nero su bianco da sindacati e dipendenti si è fatta portavoce Maura Settimo di UilTucs: “Chiediamo alla Regione di garantire sicurezza economica ai lavoratori che vedono terminare i loro ammortizzatori sociali a giugno e a tutti gli stagionali rimasti a zero stipendio dall’anno scorso. Questi ultimi non hanno ammortizzatori, chiediamo quindi un fondo ad hoc per coprire le mancate retribuzioni dei mesi di di maggio e giugno». I sindacati hanno poi ribadito la ferma intenzione di andare di proseguire nella battaglia già avviata lo scorso anno in occasione della chiusura del Grand Hotel, «se necessario anche con l’occupazione dei locali. Il signor Pater sta dimostrando di non aver il minimo riguardo per i lavoratori della sua azienda, ma noi, nonostante tutto, lo ripetiamo anche qui in questa sede: se le Terme non le apre il signor Pater le apriremo noi! Ora basta!”.
“Terme aperte almeno per 8 mesi”
Tra i tanti interventi che si sono susseguiti nel corso della serata, anche quello di Monica Volante, presidente degli Albergatori Acquesi, Monica Volante, che per voce dei propri colleghi di settore ha chiesto «che almeno per 8 mesi le Terme rimangano aperte e che il Comune sia libero di decidere sulla propria acqua. Tra gli albergatori ormai c’è grande sconforto, non sappiamo più cosa pensare. La proprietà delle terme non può continuare a giocare con il destino di un’intera città e con il lavoro e le attività imprenditoriali di tante persone. Senza le Terme è a grave rischio tutta l’economia acquese».