'La nostra Acqui': "Amarezza, ma su Terme epilogo prevedibile"
"L'attuale amministrazione davvero convinta che potesse bastare atteggiamento genuflesso?"
"Hanno ceduto le quote chiedendo cifre spropositate. Ora sarebbe meglio il silenzio"
ACQUI TERME – Dopo le parole pubblicate via social dal gruppo consiliare d’opposizione ‘La Nostra Acqui’, con cui rappresentanti in Consiglio Comunale Elena Trentini e Pasqua Laperchia criticano l‘atteggiamento “accondiscendente e genuflesso” da parte dell’amministrazione Rapetti nei confronti della proprietà delle Terme e la successiva sorpresa, giudicata tardiva e fuori luogo, alla decisione della famiglia Peter di rinviare la riapertura dello stabilimento curativo Nuove Terme, giunge la dura replica del capogruppo di maggioranza Nicola De Angelis.
“Non c’è un cadavere, per fortuna, ma gli avvoltoi perlustrano il cielo cercando la preda e, dall’alto, rischiano di prendere qualche colossale abbaglio”, è l’incipit della nota inviata agli organi di stampa dal presidente della commissione Sanità.
Dal momento che l’interesse del gruppo consiliare in rosa “La Nostra Acqui” sembra essere un patetico “ve lo avevamo detto”, è opportuno rinfrescare la memoria. Nel 2020 – scrive De Angelis – complice senza dubbio la pandemia che imperversava, Pater decide di non aprire la piscina e la mossa dell’allora sindaco fu un portentoso hashtag “Alessandro cambia l’acqua”, che sortì, crediamo, una risata sonora che si sentì fin da Genova. Ma fino a qui sono solo battute quindi andiamo oltre”.
'La nostra Acqui': "Amarezza, ma su Terme epilogo prevedibile"
"L'attuale amministrazione davvero convinta che potesse bastare atteggiamento genuflesso?"
Da De Angelis, critiche alle prese di posizione della precedente Giunta: “Il Comune di Acqui, supportato da consulenti a loro vicini, decide in virtù della ‘Legge Madia’ (interpretata ad usum!!) di esercitare il recesso delle quote di minoranza della società Terme, ritenute dagli allora amministratori non strategiche (???), chiedendo poi, sempre secondo una valutazione di esperti di parte, una cifra spropositata. Altra risata da Genova, alla quale però seguirono contenziosi legali, sia dall’una che dall’altra parte, per i quali ad oggi il Comune, non solo non ha preso neppure un euro, ma ha dovuto sostenere circa 100mila euro di spese legali. Ma loro, si sa, sono gli onesti, coloro ai quali tutti hanno remato contro, e oggi, forti dei loro grandi successi, pavoneggiano con massime filosofiche ed interpretazioni psicologiche sul proprietario (che adesso grazie a loro ha il 100% delle quote!)”.
Alle critiche sull’atteggiamento eccessivamente buonista dimostrato da Rapetti nei confronti di Pater, De Angelis risponde così: “Si critica il dialogo e sbeffeggia l’attuale Amministrazione, ricordando che non basta una pacca sulle spalle ma, pur con tutti i limiti del personaggio genovese, lo scorso anno lo stabilimento curativo aprì per tre mesi. Quest’anno, fino a pochi giorni fa, sembrava che la stagione sarebbe stata salva con un’apertura di più ampio respiro, poi accade che la Regione, finalmente, risolve la questione delle concessioni, ponendone il limite ventennale e, forse per questo o forse per vere ragioni organizzative, la società genovese decide di slittare l’apertura a settembre, dimostrandosi sorda ad ogni richiesta di chiarimento. Vedremo, ma il cadavere non c’è, perché comunque settembre, che non ci va assolutamente bene, non è mai, come invece è stato fino al termine dell’amministrazione Lucchini”.
“Un’opposizione responsabile – rincara De Angelis – si comporterebbe diversamente, magari anche con il silenzio e, se è vero che a loro sta a cuore il futuro dei lavoratori delle Terme, potrebbero cercare tra i loro amici esperti di risolvere la situazione in modo pratico e concreto, ma questo, sappiamo, è chiedere davvero troppo. Tenere alla città, alle sue attività e ai cittadini vuol dire muovere tutte le istituzioni competenti (Regione, Prefettura, Provincia e Ministero) per arginare decisioni unilaterali e pericolose da parte della società Terme e, guarda caso, è quanto il sindaco Rapetti ha messo in piedi da un giorno all’altro. Ci sfugge quando, durante l’amministrazione Lucchini, tanta fu la celerità!”.
Una replica anche su quanto dichiarato da ‘La nostra Acqui’ dopo l’incontro in Comune con Asl Al: “Parlano di “inadeguatezza e pressappochismo”, ma dimenticano che meno di un mese fa il direttore generale dell’Asl ha annunciato importanti investimenti sul Presidio Ospedaliero di Acqui che, a memoria, non si ricordano durante l’amministrazione ex pentastellata. Inoltre forse le consigliere non ricordano che stanno collaborando assieme alla maggioranza per cercare di ottenere al più presto tutto quanto necessario per il nostro Ospedale. Certo una sconfitta (e che sconfitta) ha i suoi tempi per essere metabolizzata ma, nell’interesse della collettività, opposizione vuol dire altro!”.