Terme di Acqui, la lettera: "Insoddisfazioni che ci lasciano sorpresi"
Il sindaco Rapetti nell'incontro di ieri a Palazzo Levi ha reso pubblica la missiva inviata dalla dirigenza
"La situazione non ci mette in una condizione di forza, ma faremo di tutto per salvare la stagione e i dipendenti"
ACQUI TERME – Nel tardo pomeriggio di ieri, lunedì 20, il presidente della Regione Alberto Cirio è giunto ad Acqui Terme direttamente da Alessandria – dove si trovava per l’incontro con il Ministro alle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini per firmare il Protocollo per lo sviluppo del Masterplan relativo all’hub intermodale di Alessandria e del Progetto di fattibilità tecnica ed economica del nuovo terminal – per incontrare il sindaco Danilo Rapetti e dare conto agli acquesi delle intenzioni dell’ente regionale dopo la decisione da parte della proprietà di rimandare dal 1° maggio al 4 settembre la riapertura dello stabilimento curativo Nuove Terme.
“Sono qui per risolvere una situazione complicata. Dobbiamo avere i nervi saldi – ha dichiarato il presidente Cirio – sapendo che la giustizia amministrativa è complicata. La priorità deve essere salvare la stagione e il lavoro dei dipendenti. Il nostro interlocutore credo non si renda conto di cosa significhi fare impresa utilizzando una concessione pubblica, e ciò emerge dai toni utilizzati nella lettera inviata al sindaco. La situazione, purtroppo, non ci mette in una condizione di forza, perché la vendita delle Terme è stato un errore enorme. Gli stabilimenti, d’altronde, sono proprietà della famiglia Pater”.
Terme di Acqui, la lettera: "Insoddisfazioni che ci lasciano sorpresi"
Il sindaco Rapetti nell'incontro di ieri a Palazzo Levi ha reso pubblica la missiva inviata dalla dirigenza
Una premessa che risuona come una sorta di ‘messa in guardia’ per la città, ma che tuttavia, come sottolineato dello stesso governatore del Piemonte, non esclude determinazione e risolutezza nei confronti dei vertici dell’azienda: “Sono convinto che ci siano gli estremi per attivare procedure di revoche o decadenze, ma dobbiamo essere consapevoli che l’Italia è un Paese complicato e che ci sono normative ben precise che tutelano la proprietà delle Terme. Servono quindi due azioni parallele: attivare l’iter per inadempimento tramite la nostra Avvocatura, cosa che confermiamo già questa stasera. Parallelamente, però, con Pater va avviata una trattativa per indurlo a riaprire gli stabilimenti a maggio. Siamo determinati, ma dobbiamo usare il buon senso per fare l’interesse stesso della città. da qui e almeno fino al 15 aprile ci impegneremo anima e corpo per far sì che lo stabilimento curativo riapra a maggio come comunicato a inizio febbraio dai Pater. Ripeto, la priorità deve essere salvare la stagione, e con essa il lavoro dei dipendenti».