Venini racconta i suoi 100 anni con un volume fotografico
Il brandi veneziano fa parte del Gruppo Damiani di Valenza
MURANO – Venini come simbolo di una storia centenaria, Venini come emblema di incantesimo, colore, poesia. Venini come realtà del Made in Italy riconosciuta in tutto il mondo. Venini come progetto imprenditoriale e di famiglia incentrato sulla bellezza. Tutto questo e molto di più è racchiuso nel nuovo volume dedicato alla Fornace di Murano, in uscita in Italia e a metà aprile negli Usa e nel resto del mondo.
‘Venini. La magia del vetro’ è costellato di immagini di fotografi emozionali, fra cui Lucrezia Roda, immagini d’archivio e scatti still life. È un viaggio dentro il mondo della vetreria artistica, un racconto suddiviso in temi e contributi speciali. Dieci sguardi sull’universo Venini, brand del Gruppo Damiani, che attraversano le icone dei grandi maestri, il colore, le trasparenze, le lavorazioni a caldo e a freddo, i filoni creativi come l’erbario e il bestiario, le declinazioni dei vetri per la tavola, la luce e i pezzi unici da collezione.
Sono presenti tra le pagine molti lavori delle firme più celebri del design italiano e internazionale che hanno collaborato negli anni con l’azienda e hanno contribuito nel tempo ad arricchire il corpus del catalogo Venini. Tra loro, Gio Ponti ed Ettore Sottsass, Gae Aulenti, Tadao Ando e Alessandro Mendini, Mario Bellini, Peter Marino, Ron Arad, Massimiliano Fuksas, Jean-Michel Wilmotte e Fabio Novembre.
«Siamo stati spinti dalla passione vissuta fin da piccoli per l’eccellenza di questa azienda, ma anche dalle molteplici affinità tra il mondo del gioiello e quello del vetro soffiato. I maestri vetrai Venini, così come i nostri maestri orafi Damiani, custodiscono una tradizione millenaria fatta di gesti, segreti, magia, e una capacità tecnica che mettono alla prova ogni giorno per raggiungere livelli sempre più alti di arte e perfezione, di cura dei dettagli, di innovazione», racconta Silvia Damiani nella prefazione del libro, «Un valore artigianale unico, fatto a mano e in Italia, irripetibile e inestimabile, che trova la sua massima espressione nella creatività e nel design, pilastri su cui si fondano lo stile e la personalità di Venini come di Damiani».
Insieme alla curatrice Federica Sala, hanno contribuito alla stesura di questo racconto a più voci l’artista Michela Cattai; gli storici del design Domitilla Dardi e Ivan Mietton, Rainald Franz del MAK – Museum für angewandte Kunst di Vienna; il direttore generale della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte – Alberto Cavalli; Wava Carpenter e Anna Carnick, fondatrici di Anava Projects e direttrici editoriali di Design Miami; la docente di storia dell’arte contemporanea all’Accademia di Brera – Elisabetta Longari e James Bradburne, direttore della Pinacoteca di Brera e Biblioteca Nazionale Braidense. Le loro osservazioni sono il corredo di un portfolio fotografico che introduce nel mondo della suggestiva lavorazione del vetro, dei riti e dei gesti quasi musicali dei maestri vetrai, in un excursus che trasforma la materia prima in pasta plasmabile, in colata incandescente e poi in forma solida, riempiendosi di colore e trasformandosi in arte.
«Venini è parte integrante di ciò che amo di Venezia. Promuove la cultura millenaria dell’arte del vetro soffiato, lavorato a mano», spiega Peter Marino, autore della prefazione, «Non sono il primo designer a percepire in questo ambiente la creatività di tutti gli architetti e i progettisti che hanno lavorato con Venini fin dal 1921. Un’esperienza unica, perché Venini è l’unico ad aver rivoluzionato il vetro di Murano portando il design contemporaneo in una tradizione antica.»
Le pagine del libro rendono evidente l’aura di mito che circonda la fornace, con i suoi misteri e il suo fascino. Un mondo incantato e seducente che da sempre affascina editori, autori, critici e artisti. Un luogo dove la materia, il fuoco e il colore disegnano un nuovo fantastico universo.