‘La nostra Acqui’: “Amarezza, ma su Terme epilogo prevedibile”
"L'attuale amministrazione davvero convinta che potesse bastare atteggiamento genuflesso?"
ACQUI TERME – Tristi e preoccupati, ma non stupiti: così si definiscono Elena Trentini e Pasquina Laperchia, rappresentanti in Consiglio comunale del gruppo ‘La nostra Acqui’, in merito alla decisione da parte di Terme di Acqui Spa di posticipare da maggio a settembre la riapertura dello stabilimento curativo Nuove Terme.
“Dietrofront prevedibile, ma c’è chi si stupisce”
“Negli scorsi cinque anni – scrivono in una nota Trentini e Laperchia, nei precedenti cinque anni al fianco dell’ex sindaco Lorenzo Lucchini – abbiamo tentato in ogni modo di instaurare un confronto costruttivo che potesse far incontrare le sue esigenze imprenditoriali con gli interessi della nostra comunità, trovandoci costantemente di fronte ad un interlocutore perlopiù disinteressato al dialogo e fermo nella sua intenzione di sfruttare tutte le armi che un disastroso atto di vendita incondizionato gli ha consegnato. Non proviamo quindi alcuna sorpresa, ma tanta amarezza e preoccupazione, in particolare per i lavoratori del comparto, le loro famiglie e per tutti coloro che saranno direttamente danneggiati da questa chiusura e a cui esprimiamo la nostra vicinanza. Contemporaneamente, offriamo tutta la collaborazione e disponibilità per qualsiasi iniziativa volta a superare questo stallo e per qualsiasi progetto concreto, realistico e realizzabile”.
Stupore, invece, il gruppo ‘La nostra Acqui’ lo riserva per l’attuale Giunta, “che ha sbandierato in campagna elettorale di possedere le chiavi per convincere il dottor Pater ad addivenire ad una più proficua collaborazione, rimanendo poi tanto basita, quasi tramortita, di fronte all’ennesimo, prevedibilissimo dietrofront. Davvero hanno pensato che una buona dose di condiscendenza, qualche pacca sulla spalla e la promessa di un atteggiamento processualmente genuflesso avrebbero convinto all’inversione di rotta un imprenditore dai progetti tanto imperscrutabili quanto, ahimè, legittimi?
Davvero pensavano che bastasse gettare la croce sulle spalle dell’Amministrazione Lucchini, arrivata a vendita conclusa e lasciata con il cerino in mano, per far dimenticare che un enorme patrimonio costruito con il denaro degli acquesi e che rappresenta la storia e l’essenza stessa della nostra cittadina, era stato consegnato senza condizioni e con grave superficialità all’imprenditore genovese da una Regione interessata più che altro a disfarsi di una società in perdita da anni? Pensano che ci siamo scordati l’allora sindaco Bertero, oggi seconda carica della città, gongolante mentre vantava privilegiati rapporti e completa fiducia in quello che reputava sarebbe stato il promotore del “Rinascimento acquese”? Se è così – continuano le due consiliere comunali – ci auguriamo che questa sonora sveglia, con Pater che, a fronte delle carezze di Rapetti, ritratta anche sulla riapertura dello stabilimento di via XX Settembre, riporti al centro la barra del timone, al fine di difendere gli interessi del Comune e della comunità”.
“Un obiettivo che non si può fallire”
A ogni modo, è tempo di guardare (e lavorare) al presente: “Deve essere chiaro che la riapertura degli stabilimenti termali, della Spa, degli hotel è ciò per cui bisogna lavorare, poiché quello è un asset che determina una ricaduta importante sull’economia e sull’attrattività turistica della città: un eventuale fallimento di questo obiettivo non potrà in nessun modo essere lenito o sminuito da eventuali pannicelli caldi, come per esempio l’eventuale riapertura della piscina”.
Da ‘La nostra Acqui’, infine, rassicurazioni ai proprio elettori, e qualche critica a chi governa oggi la città: “Come forza di opposizione non possiamo evitare di sottolineare che, in nove mesi, sui temi più caldi della campagna elettorale, Terme e Ospedale, le cose si stanno delineando esattamente come avevamo previsto. Oseremmo dire, purtroppo; su altri aspetti vediamo preoccupanti segnali di pressapochismo e inadeguatezza che potrebbero danneggiare ulteriormente la città. Possiamo garantire ai nostri elettori, ma anche agli altri cittadini, che vigileremo affinché l’interesse della collettività sia sempre al centro dell’azione dell’amministrazione comunale”.