Lavagno sul caso Ginepro: «Perchè il bubbone è scoppiato solo ora?»
L'esponente dem punta il dito sulle responsabilità del Comune e delle aziende
Il presidente della commissione Controllo e Garanzia risentito per come è stata gestita la vicenda
CASALE – Lunedì alle 18 al ‘Tartara’ il sindaco Federico Riboldi e i vertici di Amc, Am+ ed Energica incontreranno i residenti dei condomini amministrati dallo studio Ginepro.
L’iniziativa, tuttavia, oltre che a Fabio Lavagno, non piace, per usare un eufemismo, nemmeno al civico Giorgio Demezzi che la definisce «uno sgarbo istituzionale da parte del sindaco».
Lavagno sul caso Ginepro: «Perchè il bubbone è scoppiato solo ora?»
L'esponente dem punta il dito sulle responsabilità del Comune e delle aziende
Il capogruppo di Ritrovare Casale motiva il suo commento: «Già da giovedì 9 marzo avevo informato l’amministrazione sulla necessità di una convocazione urgente di una Commissione Controllo e Garanzia. Da parte di uno dei presidenti mi è stato annunciato che la loro presenza sarebbe stata impossibile per questa settimana e neanche per lunedì, ma che era possibile solo a partire da martedì prossimo. A malincuore quindi, per evitare che la commissione andasse deserta, ho potuto fare la convocazione solo per martedì».
Caso Ginepro: lunedì al Tartara di Casale l'incontro con i condomini
L'assemblea è convocata alle 18. La commissione Controllo e Garanzia sarà invece il giorno dopo in Comune
La presenza di tutti i presidenti, Fabrizio Amatelli per Amc, Paolo Secco di Energica e Massimo Zemide di Am+, è tuttavia annunciata lunedì al Tartara: «Sono convinto che un confronto preventivo a livello istituzionale con la partecipazione dei presidenti e dei revisori oltre a consentire un approfondimento di tipo tecnico, avrebbe potuto favorire proposte equilibrate e condivise, visto che è mancata qualsiasi istruttoria in Giunta con l’assenza quindi di indirizzi su questo argomento – prosegue Demezzi – A nome di chi parlerà il sindaco di fronte a tanti cittadini, non essendo il rappresentante legale dell’Immobiliare e neanche l’amministratore delegato delle società partecipate, delle quali sono soci di minoranza tanti Comuni del nostro territorio? Inoltre la scelta del salone Tartara, che non può contenere più di 200 persone, come sede per l’incontro non offre garanzie dal punto vista della sicurezza e per la partecipazione democratica di tutti i cittadini coinvolti ed interessati a questa vicenda. La città dispone di una struttura, come il Palazzetto, più attrezzata dal punto di vista della sicurezza e più ampia per poter ospitare una presenza teoricamente assai numerosa, visto il numero di famiglie coinvolte».