Se Mattarella risponde alla lettera di un’alunna del ‘Trevigi’
L'esperienza di Serena Fantin e della 2°B della scuola di Casale, che ha fruttato il contatto con il Presidente della Repubblica
CASALE – Quante emozioni si possono racchiudere nella stesura di una lettera? Un’esperienza che si potrebbe definire datata, ma mai come di questi tempi esclusiva, vissuta dalla classe 2°B delle Scuola Media Trevigi di Casale, raccontata dagli stessi studenti, e che addirittura ‘fruttato’ una risposta diretta da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
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La poetessa Emily Dickinson diceva che ‘Una lettera è una gioia terrena negata agli Dei’. E noi, alunni della classe 2 B della scuola Secondaria di I grado ‘Andrea Trevigi’, lo abbiamo capito proprio grazie all’attività didattica sulla lettera che abbiamo svolto in classe con la nostra professoressa di italiano Ilaria Zambelli. É stata una vera scoperta, perché ci siamo resi conto che non abbiamo mai scritto una lettera ‘alla vecchia maniera’. Mail, messaggi, post sì ma una lettera ben scritta no.
Quindi ci siamo messi alla prova ed è stato impegnativo! Scegliere un destinatario, adeguare il registro, decidere cosa scrivere, usare una bella calligrafia comprensibile, comprare una carta da lettera particolare, intestare correttamente una busta, acquistare un francobollo (ma dove li vendono?) e cercare una cassetta postale dove imbucarla. Sicuramente digitare un messaggio di poche righe e premere invio è molto più semplice! La nostra professoressa ci ha chiesto di scrivere due lettere ciascuno: una ad una persona cara utilizzando un registro informale e l’altra ad un personaggio noto e importante, più formale.
Molti di noi hanno scritto a loro amici o parenti, alle loro maestre della scuola Primaria o hanno aperto il loro cuore a confidenze importanti. Alcuni invece hanno dedicato parole bellissime allo sportivo del cuore, al cantante preferito, ad un influencer o youtuber che seguono e che ammirano. Altri infine hanno pensato di scrivere a figure istituzionali, ad esempio al Sindaco di Casale, al Ministro dell’Istruzione e del Merito, alla Senatrice a vita Liliana Segre e al Presidente della Repubblica. Le nostre compagne Serena Fantin e Benedetta Stranio, nello specifico, hanno deciso di scrivere al Presidente Mattarella. E poi è iniziata l’attesa logorante: ci risponderanno? Avranno ricevuto la nostra lettera? Nessuno di noi aveva aspettative in questo senso, in fondo era un compito da svolgere.
Un giorno Serena è arrivata a scuola con un biglietto intestato ‘Il Presidente della Repubblica’ e, increduli, abbiamo realizzato che il Presidente Mattarella le aveva risposto!! Il nostro Presidente, tra mille impegni, aveva trovato il tempo di scriverle un biglietto di ringraziamento, augurandole il miglior futuro possibile.
«Ho scelto proprio il nostro Presidente come destinatario – ci ha detto Serena – perché, tra le tante persone importanti, ho provato a scrivere all’uomo di cui da sempre sento parlare molto bene sia a scuola sia a casa. In aggiunta, mi è sembrato giusto esprimere a parole la stima che provo per Lui e per il suo operato, reso difficile soprattutto negli ultimi tempi a causa della pandemia e della guerra. Volevo ringraziarlo perché si dimostra sempre un modello di riferimento saldo e onesto e perché contribuisce costantemente a sanare le ferite del nostro Paese. Alla fine della lettera gli ho chiesto scusa se, di tanto in tanto, le persone non capiscono quanto sia difficile ricoprire il suo ruolo e lo inveiscono con parole dal tono poco pacato».
Alla domanda ‘Cosa hai provato quando hai realizzato chi fosse il destinatario della tua lettera?’ Serena ha risposto: «Vedere nella mia cassetta delle lettere un biglietto dal Quirinale è stato un insieme di emozioni difficili da spiegare, ero tanto emozionata e contenta! Non avrei mai pensato che una lettera scritta di mio pugno, da una giovane studentessa, sarebbe stata presa in considerazione da Mattarella. Sarà un ricordo indelebile! Per me é stato anche gratificante vedere come un semplice compito assegnatoci dalla professoressa Zambelli sia diventato un’esperienza così grande, importante e memorabile. Appenderò la sua lettera al muro della mia camera, così ogni volta che la guarderò mi ricorderò l’emozione che sto tuttora provando. Grazie Presidente Mattarella!».
Nel frattempo le risposte stanno arrivando a poco a poco a tutti noi e dobbiamo ammettere che è emozionante ricevere una busta con il proprio nome scritto sopra, che non aspetta altro di essere aperta e letta tutta d’un fiato.